Qualità del mare in Campania: i risultati dei prelievi di agosto 2023

Il controllo istituzionale dell’Arpa Campania sulla qualità delle acque ad uso balneare, lungo l’intero litorale regionale, nel corso del mese di agosto 2023 è stato alquanto articolato alla luce delle diverse anomalie del mare avvistate dai tecnici dell’Agenzia o segnalate da più parti (colorazione anomala, schiume, mucillagini, eccetera). Di particolare rilievo anche le morie di pesci sulla battigia riscontrate in alcune aree del Cilento nel periodo di Ferragosto. Nella grande maggioranza dei casi, i controlli emergenziali non hanno evidenziato superamenti dei limiti di legge per i parametri microbiologici, e in tutti i casi non sono state riscontrate microalghe potenzialmente tossiche.

Ai normali controlli ordinari, previsti dal calendario regionale, si sono infatti aggiunti circa 50 prelievi emergenziali, per un totale complessivo di 411 campionamenti in mare nel solo mese di agosto per la ricerca degli indicatori di contaminazione fecale che definiscono la balneabilità (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali) e per ottemperare alla sorveglianza algale sancita dalla norma al fine di evidenziare o escludere la presenza di microalghe potenzialmente tossiche. Nel complesso, da aprile a tutt’oggi, a bordo dei mezzi nautici di Arpac, gestiti dalla UO Mare della Direzione Tecnica, sono stati effettuati ben 2026 prelievi in mare, di cui circa 400 aggiuntivi a quelli della rete di monitoraggio definita con atto deliberativo regionale.

Si ricorda che la classificazione di un’acqua di balneazione ha cadenza annuale e viene calcolata mediante un computo statistico su dati quadriennali per avviare la stagione balneare. Le acque quindi che ad aprile sono dichiarate eccellenti, buone e sufficienti sono ritenute balneabili, non cambiano la classe per l’intera stagione balneare ma possono essere soggette a divieti temporanei di balneazione nel periodo stagionale a fronte di prelievi mensili che superano i limiti. Diverso è per le acque “scarse” che restano in divieto per l’intera stagione balneare fino ad avvenuto risanamento: l’eventuale risanamento deve essere in linea con i principi sanciti dalla norma, documentato alla Regione e confermato da esiti stagionali nei limiti di legge degli analiti microbiologici.

Le non conformità del  monitoraggio di agosto (Tab.1) riscontrate sono 14. Quelle che hanno determinato i consequenziali provvedimenti sindacali di divieto temporaneo di balneazione hanno riguardato, nella prima decade del mese, i tratti “Castello Aragonese” a Ischia, i tratti “Lido Spineta” e “Spineta Nuova” a Battipaglia e “Sud Picentino” a Pontecagnano Faiano.

Per l’acqua di balneazione di Ischia, il divieto emesso in esito al superamento registrato in data 8 agosto è stato revocato prima di Ferragosto in virtù dei valori tutti entro la norma dei prelievi effettuati nel punto di rete e in quelli a distanza crescente da esso. Permane invece a tutt’oggi l’interdizione alla balneazione nei Comuni di Battipaglia e Pontecagnano dove le criticità potrebbero essere ricercate nell’influenza del  fiume Tusciano che sfocia in mare, a ovest del punto di prelievo, e riceve l’apporto in maniera diretta e indiretta di una serie di scarichi non depurati.   

Le successive indagini della seconda decade del mese hanno causato uno stop alla balneazione in un’acqua afferente al Comune di  Ascea (tratto “Piana di Velia”) che non aveva mai registrato fenomeni di inquinamento nelle precedenti stagioni balneari ma che ha risentito delle piogge intense che hanno preceduto il giorno del prelievo calendarizzato, piogge che con molta probabilità hanno portato in mare reflui provenienti dalla foce del torrente Fiumarella prossima all’ubicazione del punto di rete. Il divieto temporaneo però è stato revocato in tempi brevi, in esito al dato favorevole del prelievo supplementare del 24 agosto nel punto di monitoraggio e in quelli limitrofi.

Tutti gli altri superamenti sono stati registrati in punti ritenuti non di massima affluenza dei bagnanti, ma comunque tempestivamente segnalati ai sindaci di pertinenza per l’individuazione e la rimozione delle cause inquinanti e nel contempo sconsigliare la balneazione.

Nel mese di agosto, come detto in premessa, molti sono stati gli interventi emergenziali realizzati, in alcuni casi anche in collaborazione con la Guardia Costiera locale. Tali prelievi non hanno però evidenziato  fenomeni di inquinamento se non ad inizio mese nel Comune di Piano di Sorrento (tratto “Scaricatoio”) e le anomalie osservate e segnalate da enti e dall’utenza sono state ricollegate al notevole sviluppo microalgale favorito dalle elevate temperature del mare. 

Va ricordato, infatti, che anche il mese di agosto è stato interessato da temperature elevate, riscaldamento dello strato superficiale del mare, elevata intensità luminosa, disponibilità di nutrienti e scarsa circolazione dell’acqua, condizioni che come per il mese di luglio hanno favorito la proliferazione di specie fitoplanctoniche che compromettono la trasparenza delle acque ma che non arrecano condizioni di rischio sanitario per i bagnanti, come attestano i risultati analitici del Laboratorio Mare di Arpac che rappresenta il riferimento istituzionale della Regione Campania per quanto attiene la sorveglianza algale prevista dalla normativa gestionale delle acque di balneazione (d.lgs 116/08 e DM 30.03.2010 mod. DM 19.04.2018).

I rilievi effettuati per individuare la presenza di fioriture algali potenzialmente tossiche, attraverso indagini sul fitoplancton, per lo più  hanno riguardato la costa cilentana, in particolare l’area compresa tra i comuni di Capaccio (Paestum) e Centola (Palinuro) a partire dall’ 11 agosto e  hanno restituito valori di concentrazione dei parametri microbiologici entro i limiti di legge, così come le indagini svolte sul fitoplancton non hanno evidenziato alcuna presenza di specie potenzialmente tossiche.

La specie più abbondante certificata dal Laboratorio Mare appartiene  al phylum Chlorophyta – classe Prasinophyceae, analogamente a quanto rilevato in esito ai prelievi dello scorso luglio nelle acque del Golfo di Napoli. La colorazione verde delle acque di mare, nei punti in cui sono stati effettuati i prelievi in questione, appare riconducibile infatti a tale fioritura. I vari fattori responsabili di tale bloom algale  sono ricollegabili alla stabilizzazione di un regime di alta pressione di origine africana, che ha rallentato il normale ricambio delle acque impedendone il rinnovamento.  

Ulteriori criticità sono state fronteggiate nei tratti di mare a ridosso del collettore di Cuma in aree già vietate alla balneazione perché di qualità scarsa, ma comunque sottoposte al controllo, e in zone balneabili dove sono stati intensificati i prelievi, che però non hanno rilevato nessun dato sfavorevole. Di recente sono stati eseguiti campioni emergenziali anche nel Casertano, nel Comune di Sessa Aurunca (tratto “Sud macchine vecchie”) per evidenza di strie di schiuma bianca, ma anche in questo caso gli esiti microbiologici non hanno rilevato fenomeni inquinanti.  Attenzionata da Arpac anche l’area dell’ ex darsena nel comune di Castel Volturno per moria di pesci.

L’informazione al pubblico prevista dalla legge, con la pubblicazione dei dati  in tempo reale sui portali istituzionali dedicati alla balneazione del Ministero della Salute e di Arpac, è stata garantita anche sull’app “Arpa Campania balneazione” e tramite il proprio profilo Twitter, ma soprattutto direttamente all’utenza con appositi comunicati stampa anche giornalieri per le notizie di maggior rilievo.

Emma Lionetti – Arpa Campania
e.lionetti@arpacampania.it

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