Ripartono i controlli sulle acque di balneazione in Campania

Dal 7 aprile l’Arpa Campania riprende i controlli istituzionali per garantire una stagione balneare senza rischi sanitari dovuti ad inquinamento di tipo fecale. Lungo l’intero litorale campano saranno effettuati i campionamenti prestagionali (mese di aprile) definiti da calendario regionale sulla qualità delle 328 acque di balneazione afferenti alle province di Caserta (41), Napoli (148) e Salerno (139).

I prelievi proseguiranno a frequenza mensile, nel rispetto delle date prestabilite, fino al 30 settembre a bordo delle imbarcazioni di proprietà dell’Agenzia, gestite e coordinate dalla Uo Mare della Direzione tecnica Arpac.

L’atto programmatico di riferimento per la stagione balneare 2025 che approva la rete di monitoraggio è la Delibera di Giunta Regionale n. 157 del 27 marzo 2025. Nel rispetto del calendario regionale i tecnici dei Dipartimenti provinciali costieri effettueranno prelievi di acqua di mare e determinazioni analitiche nei 328 punti rappresentativi di ciascuna acqua di balneazione identificati a maggior affluenza di bagnanti e in 45 punti aggiuntivi di studio in aree a presumibile rischio di contaminazione così come prevede la normativa di settore vigente.

Nel corso del monitoraggio stagionale saranno intensificati i controlli in caso di anomalie riscontrate e/o segnalate quali schiume, mucillagini, avvistamento di meduse, presenza di rifiuti solidi nelle acque, colorazioni atipiche dovute eventualmente a fioriture di microalghe, presenza o occasionali sversamenti di reflui industriali. La previsione per il 2025 è di circa 2.500 prelievi e oltre 5.000 determinazioni analitiche su un totale di circa 480 chilometri di costa destinata alla balneazione.

Tutti i campioni prelevati saranno analizzati dai laboratori Arpac per la ricerca dei parametri batteriologici determinanti la balneabilità, Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, ritenuti indicatori di contaminazione fecale dell’Organizzazione mondiale della sanità, e in caso di situazioni anomale per la rilevazione della presenza di tensioattivi, idrocarburi, nutrienti e fitoplancton. I casi con valori microbiologici non conformi a quelli di legge saranno comunicati immediatamente ai sindaci dei Comuni di pertinenza per l’emissione dei conseguenziali provvedimenti di divieto alla balneazione a tutela della salute pubblica. Parimenti saranno resi subito noti i valori che rientreranno nei limiti normativi in modo da consentire alle amministrazioni comunali interessate di revocare la precedente interdizione alla balneazione.

Tutti gli esiti analitici ottenuti saranno resi pubblici, a cura dei referenti dipartimentali, in tempo reale sui portali istituzionali dedicati alla balneazione di Arpac e del Ministero della Salute, sull’app Arpac Balneazione e i casi salienti tramite il profilo X di Arpac.

La situazione di avvio alla balneazione 2025 è indubbiamente confortante con il 98% di chilometri di costa balneabile e solo il 2% di costa ancora vietata alla balneazione perché dichiarata di qualità scarsa nella delibera regionale della classificazione annuale (Dgr n.615 del 4 novembre 2024 – Burc n.83 del 2 gennaio 2025) che etichetta, per tutta la stagione balneare, ognuna delle acque sottoposte al monitoraggio Arpac. Resta esclusa dal conteggio la quota di litorale non adibito alla balneazione, all’incirca 60 chilometri, per la presenza di porti e approdi, strutture militari, aree marino protette nonché canali e foci di fiumi non risanabili.

Va detto che la classificazione è definita, ogni fine stagione balneare, mediante un’elaborazione statistica degli esiti analitici dei controlli delle ultime quattro stagioni balneari (2021-2022-2023-2024). Le acque risultate di qualità sufficiente, buona, eccellente e quelle di nuova classificazione sono ritenute balneabili a inizio stagione balneare, mentre per quelle risultate scarse i sindaci dovranno emettere regolare provvedimento di divieto alla balneazione per l’intera stagione balneare. Il divieto potrà però essere revocato anche in corso di stagione balneare se si verificano le condizioni di legge che ne attestino il risanamento (decreto legislativo 116/08 e decreto ministeriale 30 marzo 2010).

Per questa annualità i valori percentuali delle diverse tipologie di classi risultano leggermente variati con una lieve flessione della percentuale di chilometri di litorale “eccellente” (da 90% ad 89%) ma indubbiamente aumenta la percentuale di chilometri di costa recuperata alla balneazione del 2% a fronte dello 0% della scorsa stagione. Per il 2025 risulta infatti ripristinata la balneabilità di ben 7.370 metri di costa grazie alle azioni di risanamento intraprese dalle amministrazioni comunali interessate confermate dagli esiti conformi del monitoraggio.

Un dato che, indubbiamente, ha alzato il livello di balneabilità del litorale campano. Il ripristino alla balneabilità riguarda i seguenti tratti di mare: “Spiaggia Maiori 2” a Maiori (Sa), tratto unico “Minori” a Minori (Sa), “Pietrarsa” a Napoli, “Sant’Angelo” a Serrara Fontana nell’isola di Ischia, “Spineta Nuova” a Battipaglia (Sa), “Villa Comunale” a Castellammare di Stabia (Na), “Punta San Francesco” a Sant’Agnello (Na). Tali  acque sono ritenute balneabili ma potranno essere classificate, come da norma, solo al raggiungimento del set di dati utile per il calcolo della classe di qualità. Lo stesso vale anche per l’acqua di balneazione “Ex bagno Rex” del Comune di Portici (Na) già in nuova classificazione dalla scorsa stagionalità. 

Nel complesso continua ad essere evidente un miglioramento di gestione della sorveglianza sulla qualità delle acque di balneazione campane con la messa in atto di tutta una serie di azioni mitigative intraprese con il lavoro sinergico tra i diversi enti istituzionali coinvolti.

A dettaglio provinciale la percentuale di costa eccellente in provincia di Caserta diminuisce dal 94% del 2024 al 93% nel 2025, così come diminuisce da 89% a 87% nel Napoletano, ma resta costante in provincia di Salerno (90%). La quota vietata perché di qualità scarsa resta pari al 2% in provincia di Caserta mentre diminuisce dal 5% al 3% in provincia di Napoli e dal 2% all’1% in provincia di Salerno.

In termini numerici per il 2025 sono 28 le acque che hanno variato la classe di qualità. Il miglioramento riguarda 12 tratti di mare e tra questi va messo in rilievo “Magazzeno” nel Comune di Pontecagnano Faiano (Sa), acqua che da scarsa raggiunge la classe di qualità “Buona” e viene riammessa alla balneazione in delibera regionale, nonché le sette acque che grazie al risanamento risultano di “nuova classificazione” a tutti gli effetti balneabili. Il peggioramento di classe si osserva invece in 16 acque di balneazione (Tab.1) a causa delle non conformità registrate nell’ultimo quadriennio di monitoraggio.

Tab. 1 – Elenco acque con classe di qualità variata nel 2025 in Campania rispetto alla stagione balneare 2024.

Sono invece 10 le acque di qualità scarsa nel 2025 (Tab.2) per un totale di 9 chilometri e 194 metri vietati alla balneazione rispetto ai 15,012 chilometri della scorsa stagione balneare.

Tab. 2 – – Elenco acque risultate di qualità scarsa nel 2025 in Campania

Per dette acque, considerate vietate temporaneamente alla balneazione, a tutela della salute dei bagnanti, il Sindaco di pertinenza, provvederà all’emissione dell’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione e all’apposizione di opportuna segnaletica, già all’apertura della stagione balneare 2025 così da impedire l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento e assicurare l’osservanza delle prescrizioni normative.

Tale divieto potrà però essere revocato anche in corso di stagione balneare nel caso in cui le autorità competenti mettono in atto e documentano alla Regione mirati interventi di risanamento in linea con i principi sanciti dalla norma e confermati successivamente da esiti favorevoli delle analisi microbiologiche eseguite nell’ambito dei controlli stagionali.

In ogni caso, ai sensi di legge, le Autorità competenti, anche in assenza di dati analitici, qualora vengano a conoscenza di situazioni inaspettate che hanno o potrebbero verosimilmente avere un impatto negativo sulla qualità delle acque di balneazione o sulla salute dei bagnanti, devono adottare misure di gestione preventive che includano l’informazione del pubblico e, se necessario, un divieto temporaneo di balneazione, o comunque, una misura di limitazione della balneazione ai fini della tutela della salute dei bagnanti.

Emma Lionetti – Arpa Campania
e.lionetti@arpacampania.it

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