Il 12 dicembre si è tenuto a Udine il Convegno Nazionale REACH Nanomateriali e Microplastiche, nel quale i tecnici della Sezione Microinquinanti Inorganici del Laboratorio di Arpa FVG hanno presentato il lavoro svolto nell’ambito dello studio delle nanoparticelle inorganiche e delle loro interazioni con gli ecosistemi. Il loro contributo al convegno è stato molto apprezzato, in particolare dai rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità, presenti al convegno in qualità di relatori.
Il Laboratorio di Arpa FVG è stato uno dei primi in Italia a mettere a punto un metodo analitico, capace di identificare e caratterizzare le nanoparticelle nelle acque superficiali, in modo rapido e con elevata sensibilità. Il metodo è basato sulla Spettrometria di Massa a Plasma Indotto (ICP-MS), ed è stato accreditato ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025.
Il metodo è stato utilizzato nell’ambito di un primo studio scientifico per valutare la presenza delle nanoparticelle in dieci corpi idrici del Friuli Venezia Giulia, dal titolo Study of Nanoparticles in a Few Rivers in North East Italy using SP-ICP-MS,che è stato pubblicato sulla rivista internazionale Nano Research & Applications.
Sono stati anche eseguite delle analisi conoscitive sulle acque superficiali in uscita dai depuratori, che hanno dato esito negativo. Attualmente è in corso una ricerca che mira a valutare le fluttuazioni nel corso dell’anno della concentrazione delle nanoparticelle nelle acque dei fiumi e dei laghi balneabili, per verificare una possibile correlazione tra la loro presenza nell’ambiente e l’utilizzo delle creme solari, che sono uno dei prodotti commerciali che utilizzano queste sostanze.
Oltre che nelle acque superficiali regionali, le nanoparticelle sono state ricercate anche nelle emissioni in atmosfera, nei policheti e nei sedimenti, nelle creme solari, negli inchiostri per tatuaggi e negli indumenti sportivi. In particolare, la legislazione vigente impone ai produttori di cosmetici di dichiarare l’eventuale presenza di nanoparticelle nei preparati commercializzati. Le analisi conoscitive finora effettuate non hanno rilevato nessuna anomalia al riguardo.
La messa a punto di un metodo analitico per la determinazione delle nanoparticelle, utilizzabile nelle analisi di screening, ha reso possibile la raccolta dei primi dati sull’effettiva presenza nell’ambiente di questi materiali, che trovano una crescente applicazione in numerosi settori e pongono una sfida impegnativa alle strutture pubbliche deputate alla difesa dell’ambiente. Il Laboratorio di Arpa FVG è pronto a raccoglierla, dimostrando di essere all’avanguardia nell’ambito delle strutture afferenti al SNPA (Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente).