La chiusura dell’area a caldo della Ferriera di Servola, a Trieste, ha comportato un significativo miglioramento ambientale e della qualità dell’aria nel comprensorio dell’ex-stabilimento siderurgico.
Questa considerazione è contenuta nel report presentato nei giorni scorsi dal Direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, Stellio Vatta, alla presenza dell’Assessore regionale alla difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro.
Il report di Arpa FVG contiene una valutazione degli impatti ambientali ad un anno dalla chiusura dell’area a caldo della Ferriera. Al fine di giudicare l’attuale stato della qualità dell’aria a Servola, sono stati paragonati i dati rilevati prima della chiusura completa dell’area a caldo (dal 1 gennaio 2018 al 9 aprile 2020) e quelli dopo (dal 10 aprile 2020 al 31 marzo 2021), confrontando due stazioni di fondo urbano con la stazione di San Lorenzo in Selva (RFI), storicamente dedicata alla valutazione delle prestazioni emissive dell’impianto siderurgico.
Gli inquinanti considerati nell’analisi sono quelli che caratterizzavano le emissioni dello stabilimento siderurgico: il particolato (PM10), il benzene e il benzo[a]pirene (BaP).
Nella stazione RFI lo studio Arpa rileva una drastica riduzione nella concentrazione media di PM10, superiore al 60% nel periodo estivo. Inoltre, si è osservata una riduzione di benzene nelle ore diurne e nei mesi estivi, e un calo dei tenori di BaP, che hanno raggiunto valori analoghi a quelli delle altre stazioni di fondo urbano di Trieste abbondantemente al di sotto del limite di legge.
Dall’avvio delle operazioni di dismissione dell’area a caldo della Ferriera di Servola, l’Agenzia regionale per l’ambiente, oltre al monitoraggio della qualità dell’aria, sta effettuando anche altri monitoraggi e controlli ambientali. Questi ulteriori controlli sono finalizzati a ridurre gli impatti delle attività connesse alla dismissione e bonifica dell’area dell’ex stabilimento, con particolare riguardo alle matrici rifiuti, suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee.
Le attività di controllo non hanno rilevato criticità, ad esclusione di occasionali eventi di polverosità (21 gennaio 2021) causato dalla demolizione di alcune aree dell’impianto e di due episodi (31 marzo-primo aprile 2021) di molestie olfattive indotti dalla presenza, sul sedime dell’ex stabilimento, di residui e rifiuti delle operazioni di smantellamento degli impianti.
REPORT_Servola_v2.0
Un pensiero su “Ferriera di Trieste: la situazione a un anno dalla chiusura”