L’aumento dell’efficienza dei laboratori afferenti al SNPA è una strada senza alternative per fare fronte alla crescente richiesta di analisi ambientali, in un contesto normativo che richiede prestazioni analitiche sempre più stringenti, a parità di risorse economiche disponibili.
Una delle sfide alla quale i laboratori ambientali devono rispondere è la necessità di quantificare gli analiti a concentrazioni sempre più basse. Tale aspetto è particolarmente critico nella ricerca di alcuni inquinanti.
Per questi motivi, il Laboratorio di Arpa FVG ha introdotto da alcuni anni la tecnica dell’iniezione diretta del campione all’interno della strumentazione analitica, previo suo eventuale arricchimento con cartucce SPE online. Questo metodo innovativo, applicato alla cromatografia associata alla massa ad alta risoluzione, elimina la necessità di eseguire complesse procedure manuali prima dell’analisi strumentale vera e propria. Il campione viene infatti purificato e concentrato direttamente nello strumento, prima dell’iniezione nel sistema cromatografico, senza nessuna manipolazione preventiva. I vantaggi di questa tecnica sono molteplici.
In primo luogo viene minimizzato l’utilizzo di solventi e di materiali monouso, diminuendo l’impatto ambientale delle analisi stesse e innalzando altresì la sicurezza degli operatori nel laboratorio. Viene inoltre ridotto il tempo/uomo richiesto al personale tecnico, abbattendo ulteriormente i costi delle analisi.
L’automazione dei processi preliminari alle analisi cromatografiche, ora svolti direttamente dallo strumento analitico, aumenta ulteriormente la loro ripetibilità, diminuisce la possibilità di inquinamenti tra campioni e velocizza nel suo complesso il processo analitico, incrementando significativamente l’efficienza del laboratorio.
Il Laboratorio di Arpa FVG ha già sperimentato e applicato questa tecnica per la ricerca di diversi inquinanti organici, come, per esempio, pesticidi, erbicidi e PFAS. La sua più recente applicazione riguarda il monitoraggio di alcuni composti organostannici nelle acque, per i quali la normativa vigente richiede un SQA (Standard di Qualità Ambientale) molto basso, pari a di 0,2 nG/L.
Grazie all’adozione della nuova tecnologia e la messa a punto di un opportuno metodo analitico, il Laboratorio di Arpa FVG è riuscito a raggiungere un LOQ (Limit Of Quantification, Limite di Quantificazione) dieci volte più basso, pari a 0,02 nG/L, pari a un cinquantesimo di un miliardesimo di grammo per litro di acqua.
Sebbene esistano alcuni studi scientifici sull’utilizzo di questo nuovo metodo analitico per la determinazione dei composti organostannici, nessuno di essi aveva raggiunto prestazioni analitiche così elevate.
Il passo successivo sarà l’accreditamento di tutti i nuovi metodi messi a punto nel laboratorio, per garantire la massima affidabilità e qualità dei dati analitici.
L’adozione di questa tecnologia dimostra che il Laboratorio di Arpa FVG continua a innovarsi, rimanendo competitivo e all’avanguardia nell’ambito dei laboratori ambientali afferenti al SNPA (Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente). Una strada obbligata per le strutture pubbliche che intendono garantire servizi di qualità ai cittadini.