Il Laboratorio di Arpa FVG ha messo a punto un metodo in biologia molecolare (PCR) per l’identificazione genetica delle specie di trote, basato sul riconoscimento dei diversi alleli del gene che codifica l’enzima lattato deidrogenasi. Questo rende possibile distinguere con precisione le trote marmorate da quelle fario e dai loro ibridi, fatto che, grazie alla diversa presenza di queste specie ittiche, permette di valutare con maggiore precisione lo stato ecologico dei corsi d’acqua.
Quest’ultimo è elevato quando vengono osservate tutte le specie attese con popolazioni in buona condizione biologica, mentre sono assenti le specie aliene e i loro ibridi. Dal momento che la trota marmorata è autoctona nella Regione Friuli Venezia Giulia, diversamente dalla trota fario immessa per la pesca sportiva, distinguere con precisione le due specie e i loro ibridi diventa essenziale per valutare lo stato ecologico del corso d’acqua nel quale viene osservata la loro presenza.
Tale discriminazione è utile per calcolare il NISECI (Nuovo Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche), un indice utilizzato per valutare lo stato ecologico dei corsi d’acqua, coerentemente con quanto stabilito dalla Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE).
Il NISECI confronta le popolazioni ittiche effettivamente presenti in un corso d’acqua con quelle che si dovrebbero osservare nello stesso, tenendo conto del suo quadro zoogeografico ed ecologico. Viene anche valutata la condizione biologica delle popolazioni stesse, ovvero la loro capacità di autoriprodursi nell’ambiente dove vivono.
Il nuovo metodo PCR, affidabile, veloce ed economico, rende pertanto più precisa la distinzione tra le due specie e i loro ibridi, e viene utilizzato qualora in fase di campionamento vengano osservati dei salmonidi di dubbia identificazione.