Il Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza 2022-2025 definisce l’antibiotico-resistenza come “un fenomeno naturale biologico di adattamento di alcuni microrganismi, che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antibatterico”.
L’uso eccessivo e spesso improprio degli antibiotici in ambito umano, veterinario e zootecnico, può creare infatti una forte pressione selettiva su specie patogene, come la Legionella pneumophila, creando ceppi resistenti che costituiscono una delle principali emergenze sanitarie globali.
In questo contesto il Laboratorio di Arpa FVG, che dal 2002 è il Centro di Riferimento Regionale per la diagnosi ambientale della legionellosi, ha avviato uno studio scientifico sull’antibiotico-resistenza della Legionella pneumophila.
I ceppi utilizzati nello studio sono quelli provenienti dall’ampia microbanca batterica collezionata nella pluridecennale attività di monitoraggio ambientale di questo patogeno emergente.
Sono stati selezionati 44 ceppi tra i 117, raccolti dal 2005 al 2017, sui quali in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine era stato eseguito il sequenziamento del genoma NGS (Next-Generation-Sequencing), che aveva evidenziato la presenza di geni di antibiotico-resistenza LpeA, LpeB e APH(9)-la.
L’obiettivo della ricerca è duplice: da un lato contribuire all’approfondimento delle conoscenze sull’antibiotico-resistenza della Legionella pneumophila, in quanto la letteratura scientifica è al momento maggiormente focalizzata sui altri patogeni, dall’altro verificare se i geni evidenziati esprimono in vitro l’antibiotico-resistenza.
Il metodo analitico utilizzato è quello descritto dal protocollo EUCAST (European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing), organismo europeo che ha come obiettivo la condivisione in ambito comunitario delle conoscenze sulle problematiche legate all’antibiotico-resistenza e lo sviluppo e standardizzazione dei metodi utilizzati nell’ambito della AST (Antimicrobial Susceptibility Testing).
Nello specifico, i 44 ceppi sono stati rivitalizzati sul terreno di cultura previsto dalla ISO-11731, metodo per il quale il Laboratorio di Arpa è accreditato ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, e successivamente tipizzati con la tecnica del Maldi-TOF. L’antibiotico-resistenza dei ceppi è stata valutata con il metodo di Kirby-Bauer o di diffusione in agar, che consiste nel valutare il diametro dell’alone di inibizione della crescita batterica provocato dalla presenza di un dischetto di antibiotico, a concentrazione nota, su una piastra inoculata con la sospensione batterica.
Gli antibiotici scelti sono quelli raccomandati dalle Linee Guida dell’ISS del 2015 per la prevenzione e il controllo della legionellosi per la cura di questa patologia: levofloxacina, moxifloxacina, ciprofloxacina, azitromicina, claritromicina, eritromicina, doxiciclina e rifampicina.
Lo studio apre le porte a diversi possibili sviluppi: l’ampliamento del numero di ceppi testati, privilegiando quelli prelevati nelle strutture sanitarie maggiormente sensibili alle problematiche dell’antibiotico-resistenza, e l’utilizzo di altre tecniche analitiche per la sua determinazione, come la MIC (Minimal Inhibitory Concentration).
Questa ricerca, frutto della collaborazione tra diversi enti, viene portata avanti seguendo l’approccio multidisciplinare e la visione One Health alla base del Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza, un modus operandi ormai già pienamente recepito e consolidato nel Laboratorio di Arpa FVG.