I primi nove mesi del 2024 hanno fatto registrare la temperatura media più elevata finora rilevata per l’area montana del Friuli Venezia Giulia: un dato che si inserisce in un trend pluriennale di aumento delle temperature, riscontrato peraltro in tutta la regione, ma ancor più rilevante per la montagna, che è un territorio particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici. Essi hanno effetti diretti sull’ambiente naturale e sulle attività dell’uomo, che possono però essere ripensate cogliendo nuove opportunità per uno sviluppo sostenibile e desiderabile per le comunità locali, come ci raccontano diversi articoli di “Segnali dal clima in FVG” (edizione 2024).
2024: finora l’anno più caldo per la montagna del FVG
Nelle località di montagna del Friuli Venezia Giulia, la temperatura media del periodo gennaio-settembre è stata finora la più alta mai registrata dal 1993. L’anomalia rispetto al periodo 1993-2023 è molto rilevante, soprattutto in quota: nei primi nove mesi dell’anno, la stazione meteo del Monte Zoncolan (1750 m s.l.m.) ha fatto registrare una temperatura media di 6,9 °C, con un’anomalia di + 1,8 °C rispetto alla media 1993-2023 (5,1 °C). Nello stesso periodo a Enemonzo, in fondovalle, si sono registrati 12,9 °C: 1,1 °C in più rispetto alla media 1993-2023 (11,8 °C).
Guardando l’andamento delle temperature mensili, si nota come i maggiori scostamenti dalla media si siano registrati nei mesi invernali e poi a luglio e agosto. Anche gli altri mesi sono risultati comunque più caldi della media, con l’eccezione di maggio e settembre, dove il valore termico medio è risultato in linea con la norma climatica.
“Segnali dal clima in FVG”: la vulnerabilità della montagna e le opportunità per uno sviluppo climaticamente resiliente
Nell’edizione 2024 di “Segnali dal clima in FVG”, la pubblicazione divulgativa realizzata dal Gruppo di lavoro tecnico-scientifico Clima FVG, diversi articoli illustrano, da diverse prospettive, gli effetti che i cambiamenti climatici hanno sui territori montani.
Nella sezione I GHIACCI E LA MONTAGNA ci accompagna nell’avvicinamento a questi temi l’articolo introduttivo che Maurizio Fermeglia aveva preparato per Segnali dal clima in FVG 2024, con la competenza, l’impegno e la passione per la divulgazione che gli erano propri.
Partendo dagli aspetti che rendono le nostre montagne particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, altri articoli ci aiutano poi a capire come queste criticità possano stimolare nuove prospettive di sviluppo, cogliendo anche le opportunità offerte dalle mutate condizioni climatiche.
Nella sezione IL METEO E IL CLIMA vediamo inoltre come alcuni processi di “feedback” che amplificano il riscaldamento globale si manifestano proprio nelle zone montane.
LA MONTAGNA E I CAMBIAMENTI CLIMATICI: UN EQUILIBRIO FRAGILE IN UN AMBIENTE VULNERABILE
Gli effetti dei cambiamenti climatici sono particolarmente evidenti in montagna, un ambiente molto vulnerabile dove anche “piccoli” aumenti di temperatura hanno effetti amplificati e possono compromettere i delicati equilibri che ruotano intorno ai 0 °C. Le conseguenze sono rilevanti, dalla fusione dei ghiacciai e del permafrost agli impatti sugli ecosistemi e sulle attività montane. Importanti cambiamenti sono già oggi percepiti dai frequentatori della montagna: escursionisti, alpinisti, sciatori e scialpinisti.
Puoi leggere l’articolo completo (autore: Maurizio Fermeglia dell’Università di Trieste) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica I GHIACCI E LA MONTAGNA.
I PROCESSI DI “FEEDBACK” CHE AMPLIFICANO IL RISCALDAMENTO GLOBALE
Nel sistema climatico terrestre esistono dei processi di retroazione (o feedback) che, autoalimentandosi, possono amplificare o indebolire il riscaldamento globale dovuto all’effetto radiativo dei gas serra.
La maggior parte di questi processi tende ad amplificare il riscaldamento globale e alcuni – nelle nostre zone – sono strettamente legati all’ambiente montano, come il “feedback del ghiaccio” e il “feedback del ciclo del carbonio” con un aspetto collegato al permafrost.
Puoi leggere l’articolo completo (autore: Filippo Giorgi di ICTP) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica IL METEO E IL CLIMA.
MONTAGNE IN TRASFORMAZIONE: CAMBIAMENTI CLIMATICI E ALTRI CAMBIAMENTI
La montagna subisce gli effetti dei cambiamenti climatici e altri cambiamenti, ai quali può rispondere adottando nuovi modelli di sviluppo sostenibile che portino benefici non solo socioeconomici, ma anche ambientali. Attraverso la diversificazione delle attività turistiche e nuove opportunità di formazione per le comunità locali, la montagna può trovare efficaci soluzioni di adattamento e continuare a essere luogo di vita, lavoro, svago, benessere, cultura.
Puoi leggere l’articolo completo (autrice: Ivana Bassi dell’Università di Udine) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica I GHIACCI E LA MONTAGNA.
OLTRE LA NEVE: OPPORTUNITÀ PER LO SVILUPPO IN MONTAGNA
Attraverso il progetto BeyondSnow (“oltre la neve”) diverse località di montagna di tutto l’arco alpino stanno affrontando costruttivamente le sfide poste da un futuro in cui ci sarà meno neve. Si analizzano le vulnerabilità e si condividono le possibili soluzioni per uno sviluppo che nel tempo accresca la resilienza di comunità e territori. In Carnia è stato avviato un processo partecipato per disegnare “futuri desiderabili” per le diverse generazioni, che includano gli abitanti di oggi e di domani.
Puoi leggere l’articolo completo (autori: Federica Flapp di ARPA FVG e Patrizia Gridel, Michele Colusso, Margherita Mabel Costantini della Comunità di montagna della Carnia) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica I GHIACCI E LA MONTAGNA.