Fin dai primi anni novanta i muschi sono stati utilizzati come indicatori di radioattività ambientale.
Grazie alle elevatissime capacità di assorbimento, i muschi sono ottimi indicatori della deposizione al suolo di elementi radioattivi come il Cesio-137, elemento presente nell’ambiente a causa degli esperimenti nucleari condotti in atmosfera negli anni sessanta e degli incidenti di Chernobyl e Fukushima.
In Friuli Venezia Giulia il Centro Regionale di Radioprotezione di Arpa, dal 1991 conduce delle campagne di monitoraggio della radioattività nei muschi con più di 200 misure effettuate fino al 2020 in 20 stazioni di campionamento.
I valori massimi di Cesio-137 si trovano nella fascia a Nord-Est della regione, la zona a suo tempo maggiormente interessata dalle ricadute radioattive della nube proveniente da Chernobyl, giunta in regione il 30 aprile del 1986.
Dalla prima campagna di studio ad oggi è stato rilevato un notevole crollo della contaminazione radioattiva con una diminuzione di 40 volte, un calo molto superiore a quello atteso. Infatti, il tempo di dimezzamento del Cesio-137 è di circa 30 anni, e in questo arco di tempo l’elemento radioattivo dovrebbe decadere a metà del valore inizialmente misurato.
Risulta evidente dal grafico che il Cesio-137 misurato nei muschi diminuisce più rapidamente rispetto a quanto atteso dal solo decadimento radioattivo.
>> Tutti i dati sono disponibili nella sezione dedicata del sito web Arpa FVG