E’ disponibile la “Relazione sulla qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia – anno 2022”. Il report Arpa FVG conferma che la qualità dell’aria è sostanzialmente buona per le polveri sottili e gli altri inquinanti normati. In tutta la regione i parametri rispettano i valori limite, tuttavia per l’ozono e il benzo (a) pirene, per i quali non esistono valori limite, emergono alcune criticità legate al rispetto del valore obiettivo.
Di fatto viene confermata una criticità per l’ozono su tutto il territorio regionale, mentre per il benzo(a)pirene sono rilevate criticità in alcune zone dove viene utilizzata massivamente la legna per il riscaldamento domestico.
Il monitoraggio della qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia viene effettuato tramite una rete di stazioni di misura, veri e propri laboratori dislocati sul territorio regionale. Attualmente la rete attiva sul territorio del Friuli Venezia Giulia è composta da 19 stazioni di proprietà di Arpa FVG (rete minima e di supporto) e da 16 stazioni aggiuntive utilizzate per migliorare ulteriormente la conoscenza di alcune aree complesse come quelle soggette alle ricadute di grandi impianti industriali.
Per sua natura la rete di rilevamento è dinamica e si adatta continuamente alle necessità; in quest’ottica nel 2022 sono state spostate le stazioni di Gorizia di via Duca d’Aosta e di Sacile in una posizione più adatta; inoltre, al fine di garantire misure sempre più accurate e precise, nel 2022 è iniziato l’aggiornamento della strumentazione e l’acquisto di analizzatori per nuovi inquinanti.
La Relazione considera tutti gli inquinanti “normati”, sia quelli per cui esiste un valore limite in aria ambiente, cioè il materiale particolato (PM10 e PM2.5), gli ossidi di zolfo e azoto, il benzene, e il monossido di carbonio, che quelli per cui esiste un valore obiettivo e cioè l’ozono, il benzo[a]pirene e i metalli pesanti quali l’arsenico, il cadmio, il nichel e il piombo. In sintesi la relazione sulla qualità dell’aria evidenzia quanto di seguito riportato.
Particolato atmosferico (PM10 e PM2.5)
Per quanto riguarda le polveri, nel 2022 in Friuli Venezia Giulia non si sono registrati superamenti dei limiti di legge. Si conferma il gradiente spaziale est-ovest dovuto ad una maggior ventilazione nei settori orientali e una maggiore stagnazione delle masse d’aria nelle zone occidentali vicine alla pianura Padana che contribuisce all’accumulo delle polveri aerodisperse.
PM10
Il 2022 ha visto un minor numero di superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni medie giornaliere di PM10 rispetto agli anni precedenti. Infatti, per la prima volta, in tutte le stazioni del Friuli Venezia Giulia non è stato superato il limite dei 35 giorni con più di 50 microgrammi/m3 previsti dalla normativa attuale (D.Lgs 155/2010). Anche la concentrazione media annua è risultata inferiore al valore limite annuale per la protezione della salute umana (40 microgrammi/m3): in FVG i valori sono compresi tra i 24-26 microgrammi del pordenonese per scendere fino a 11 microgrammi/m3 a Ugovizza.
I dati 2022 confermano come il problema delle polveri interessi maggiormente il pordenonese, mentre nella zona montana e in quelle costiere la situazione è migliore a causa della maggiore ventilazione.
PM2.5
Per quanto riguarda il PM2.5 il profilo resta sostanzialmente simile a quello registrato negli anni precedenti: la concentrazione media annuale del 2022 è compresa tra 13 µg/m3 di Trieste e 16 di Pordenone; in nessuna località del Friuli Venezia Giulia è stato pertanto superato il valore limite annuale per la protezione della salute di 20 µg/m3.
Biossido di azoto (NO2)
Nel 2022 le concentrazioni medie annue di questo inquinante sono rimaste al di sotto del valore limite annuale per la protezione della salute umana (40 µg/m3) su tutto il territorio regionale a conferma di un andamento pluriennale consolidato. L’andamento delle concentrazioni di biossido di azoto nella zona montana mostra concentrazioni decisamente inferiori (Ugovizza 11 µg/m3) mentre nella zona di pianura i valori sono piuttosto oscillanti (13-29 µg/m3), ma pur sempre inferiori ai limiti attualmente ammessi.
Ozono (O3)
A causa delle condizioni di elevato irraggiamento solare del periodo estivo, nel 2022 su tutta la regione, ad esclusione delle stazioni prossime alla costa, si è registrato un aumento dei superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana (120 µg/m3 da non superare più di 25 giorni). Si segnalano, peraltro, anche alcuni superamenti della soglia di informazione (180 µg/m3) in diverse stazioni tra cui quella di Brugnera in cui si è registrato il maggior numero (13) di superamenti.
Benzene
In Friuli Venezia Giulia le concentrazioni di benzene sono diminuite in modo significativo già dalla seconda metà degli anni 2000. Nel 2022 le concentrazioni medie annue sono state comprese tra 0,6 e 1.5 µg/m3), ampiamente al di sotto del valore limite per la protezione della salute umana pari a 5 µg/m3.
Benzo(a)pirene
La combustione incompleta di materiali organici determina l’emissione in atmosfera d’idrocarburi policiclici aromatici (IPA), tra cui il benzo(a)pirene (BaP), quasi totalmente adsorbiti sul materiale particolato. Nel 2022 su una buona parte del FVG si registrano medie annue di benzo(a)pirene al di sotto del valore obiettivo dalla vigente normativa (1 ng/m3 come media annuale). Sussistono problematicità in Carnia e nel Pordenonese (Tolmezzo 1.13, Brugnera 1.55 ng/m3), in particolare nel periodo invernale, probabilmente a causa dell’utilizzo di generatori di calore (caldaie, stufe, camini e altri apparecchi domestici) alimentati con legna da ardere o varie biomasse combustibili tra cui cippato e pellet.
Metalli
Il 2022 si conferma un anno in cui le concentrazioni dei metalli sono state abbondantemente al di sotto dei limiti di legge su tutto il territorio regionale.
Monossido di carbonio (CO)
Grazie alla massiccia diffusione sul mercato europeo della marmitta catalitica già a partire dalla prima metà degli anni novanta del secolo scorso, il CO non costituisce più un problema.
A livello regionale le concentrazioni di CO osservate anche nel 2022 sono sempre abbondantemente inferiori alle soglie previste.
Biossido di zolfo
Anche il biossido di zolfo mostra da diversi anni concentrazioni irrilevanti su tutto il territorio regionale e anche il 2022 conferma questo consolidato andamento; non si sono quindi verificati superamenti dei limiti di legge.