I risultati delle misure effettuate nel 2020 da Arpa FVG non hanno evidenziato, per il secondo anno consecutivo, criticità legate alla presenza di sostanze radioattive nelle acque destinate al consumo umano.
Durante i controlli è stato monitorato il contenuto in acqua di attività alfa totale, beta totale e di Radon.
Non è stata prevista la determinazione del Trizio in quanto, sul territorio regionale, è esclusa la presenza di fonti di origine antropica di tale isotopo.
I risultati evidenziano valori inferiori ai livelli di riferimento fissati dalla normativa vigente (D. Lgs. n. 28 del 2016).
Il Primo Programma di Controllo 2019-2021 della radioattività nelle acque della Regione Friuli Venezia Giulia, è stato elaborato dalla Direzione Regionale Salute in collaborazione con Arpa FVG e le Aziende Sanitarie con il coinvolgimento dei gestori delle reti idriche. La finalità è quella di garantire che l’acqua destinata al consumo umano sia conforme ai requisiti di legge.
Come previsto dal Programma, approvato dal Ministero della Salute e dall’ Istituto Superiore di Sanità, Arpa FVG ha effettuato i controlli su campioni prelevati dalle Aziende Sanitarie (controlli esterni) in 38 punti rappresentativi di altrettante Zone di Fornitura che nel complesso coprono l’83% della popolazione regionale. Il contenuto di Radon è stato, invece, controllato in 10 delle 38 Zone.
Le Zone di Fornitura individuate non considerano, al momento, la maggior parte delle aree montane, le zone di pianura sprovviste di rete acquedottistica o con reti di piccole dimensioni e le fonti a servizio delle imprese alimentari. Questa scelta è frutto di un delicato compromesso tra la necessità di tutela della popolazione e le risorse disponibili.
Tutti i controlli esterni vengono eseguiti, in ciascun punto, in due periodi dell’anno in alternanza ai controlli effettuati dai gestori delle reti idriche (controlli interni).
Nell’analisi si è valutata la concentrazione di attività alfa totale e beta totale: nel 2020 come per il 2019, i risultati delle misure in ciascuna delle 38 Zone di Fornitura non hanno evidenziato criticità legate alla presenza di sostanze radioattive. Dai grafici si può notare come tutti i valori risultino inferiori ai livelli di screening: 0.1 Bq/l per alfa e 0.5 Bq/l per beta. Anche il contenuto di Radon nelle 10 Zone prese in esame è risultato molto inferiore al valore di riferimento fissato in 100 Bq/l.
Nemmeno i risultati dei controlli interni, effettuati dai gestori delle reti idriche, hanno messo in evidenza criticità sui parametri misurati: alfa totale, beta totale e Radon sono risultati tutti al di sotto dei rispettivi livelli di screening o valori di parametro.
L’estensione del Programma di Controllo al 2021 permetterà di concludere il biennio di misure sul Radon e di raccogliere ulteriori dati per rendere più significativa l’analisi sia in termini statistici che in termini di andamento temporale.
Nell’anno in corso sono inoltre programmati una serie di campionamenti esplorativi allo scopo di selezionare i punti di monitoraggio più rappresentativi da includere nelle successive fasi di controllo.