E’ stato presentato, il 13 marzo a Trieste, il “Rapporto sullo stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia 2018” realizzato da Arpa FVG, che offre elementi oggettivi di valutazione sullo “stato di salute” delle acque, dell’aria, dei suoli, degli ecosistemi regionali, registrandone le variazioni avvenute negli ultimi cinque anni per effetto dei determinanti, delle pressioni e dei comportamenti.
E’ da qui che partono le azioni concrete di miglioramento, sia quelle che coinvolgono la sfera privata, sia quelle attuate dalle diverse organizzazioni sociali.
Nel Rapporto gli argomenti sono trattati seguendo un percorso logico, dove il lettore trova le risposte alle quattro domande fondamentali: “cosa sta succedendo”, “perché”, “cosa è stato fatto e cosa possiamo fare” e, infine, “dove stiamo andando”.
Cambiamenti climatici / Biodoversità
Il primo argomento trattato nel Rapporto è quello dei cambiamenti climatici, analizzati anche dal punto di vista della biodiversità. A causa dei cambiamenti climatici, anche in Friuli Venezia Giulia si evidenzia un’espansione delle cosiddette “specie aliene” (provenienti da paesi tropicali) a scapito di quelle autoctone; ciò anche in seguito alla maggior presenza di polline in atmosfera per le specie di nuovo insediamento.
Qualità dell’aria
Per quanto riguarda la qualità dell’aria è da segnalare che gli inquinanti tipici degli anni ‘80-‘90 del secolo scorso stanno scomparendo per effetto dei miglioramenti tecnologici introdotti negli impianti industriali. Permangono invece problemi legati alle polveri e all’ozono. Questi inquinanti sono infatti inquinanti secondari, cioè si possono formare anche nella libera atmosfera in seguito a reazioni chimiche a partire da alcuni precursori. Per questo motivo una loro riduzione può avvenire solo attraverso interventi su più tipologie di sorgenti e su aree molto vaste, che per l’ozono può essere addirittura a livello europeo.
Qualità delle acque
I monitoraggi delle acque (superficiali, sotterranee, di transizione e marino-costiere) sono effettuati da Arpa sulla base di quanto previsto dalla Direttiva quadro europea 2060, che prevede per tutti i corpi idrici uno stato di qualità ecologico e chimico “buono” già a partire dal 2015.
Dei 424 corpi idrici superficiali presenti in Friuli Venezia Giulia, più del 50% (di quelli monitorabili) hanno raggiunto l’obiettivo di qualità raggiungendo uno stato ecologico “elevato” o “buono”; sui rimanenti corpi idrici vanno individuate azioni di miglioramento per ridurre le pressioni (sfruttamento della risorsa idriche, idromorfologia degli alvei, scarichi urbani, pressioni antropiche) ed aumentare conseguentemente lo stato di qualità.
Per quanto riguarda le acque sotterranee, è da segnalare che in regione sono presenti 38 corpi idrici (monitoraggi in 170 stazioni). In 27 corpi idrici lo stato di qualità chimica è “buono”, mentre in 11 lo stato di qualità è “scarso”. Questi ultimi presentano quindi dei problemi di vulnerabilità e pertanto necessitano di un continuo monitoraggio ai fini del contenimento delle pressioni.
Lo stato ecologico delle acque di transizione lagunari è “buono” in 3 dei 17 corpi idrici monitorati; in 4 corpi idrici la qualità è “scarsa” e in 10 è “sufficiente”. Questi ultimi dati non devono tuttavia preoccupare, poiché l’ambiente lagunare è un ambiente naturalmente stressato in seguito ai continui apporti di acqua dolce e al gradiente di salinità.
“Buono” è lo stato di qualità ecologico del mare del Friuli Venezia Giulia ed “eccellente” è la qualità delle acque di balneazione (57 stazioni di monitoraggio; 97% delle stazioni presenta qualità eccellente).
Per quanto riguarda l’allevamento dei molluschi, è da segnalare che il 53% delle 51 aree marine e lagunari ricade in zone designata come “A”, cioè zone di elevata qualità in cui il prodotto può essere direttamente immesso sul mercato senza necessità di depurazione.
Pressioni
Nel Rapporto sullo stato dell’ambiente è presente anche un aggiornamento sullo stato di avanzamento delle bonifiche dei siti inquinati presenti in Friuli Venezia Giulia. Un capitolo è dedicato all’inquinamento acustico da traffico stradale e al rumore aeroportuale. L’ultima parte del documento presenta un quadro aggiornato della presenza di impianti produttivi soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, oltre ad illustrare le attività svolte dall’Osservatorio Ambiente e Salute.
Un pensiero su “Rapporto sullo stato dell’ambiente FVG 2018: un quadro complessivamente buono”