Arpa Friuli Venezia Giulia ha di recente aggiornato il proprio Documento di Valutazione dei Rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro (DVR), documento che racchiude in sé la mappatura dei rischi presenti nell’Agenzia connessi all’esercizio delle proprie attività. Punto di forza del nuovo DVR di Arpa FVG è il superamento della sola valutazione del rischio per mansione, come richiesto dalla norma di riferimento, grazie all’adozione di un approccio finalizzato, invece, a valutare il rischio per singolo lavoratore in funzione delle effettive attività svolte.
Sull’onda del nuovo assetto organizzativo, che ha portato ad un cambio radicale della struttura di Arpa FVG, l’agenzia ha scelto di dotarsi di questa nuova forma di valutazione dei rischi che in realtà è il frutto e l’evoluzione dell’applicazione ventennale dei principi riportati nel Decreto Legislativo 626 del 1994, aggiornato poi dal Decreto Legislativo 81 del 2008. L’approccio utilizzato è da considerarsi, infatti, una forma moderna di applicazione delle norme di riferimento: se prima la legge richiedeva la mera esecuzione di determinate prescrizioni da parte del datore di lavoro circa la sicurezza dei lavoratori, ora il datore di lavoro assume un ruolo attivo, non solo esecutivo, nel processo.
I vertici di Arpa FVG, in tal senso, si sono mossi attivamente per arrivare alla stesura del nuovo DVR e alla sua adozione avvenuta il 30 dicembre 2016. La grande novità di questa azione consiste nella partecipazione e coinvolgimento diretto non solo del corpo dirigenziale dell’Agenzia ma anche di tutti i dipendenti. Attraverso la stesura di specifiche job sheet (schede di attività) dinamiche, cioè in continuo aggiornamento, è stato possibile risalire ai rischi a cui il singolo lavoratore è esposto a seconda delle effettive attività svolte. Per definire le job sheet sono state condotte numerose interviste interne, nonché incontri dedicati, al fine di rendere l’analisi più capillare e specifica possibile. In molti casi le job sheet sono state validate sul campo, per far sì che ciò che era riportato come attività nelle schede fosse il più possibile coerente con quanto avveniva realmente a livello operativo.
Il coinvolgimento di tutto il personale ha permesso, oltre ad ottenere informazioni specifiche sulle singole attività individuali, peraltro indispensabili per una buona valutazione successiva, di responsabilizzare tutti i dipendenti, ciascuno a seconda del proprio ruolo, sui rischi che comporta lo svolgimento delle varie mansioni e su cosa fare per poterli eliminare o ridurre. In questo modo è stato possibile risalire e riportare nel nuovo DVR tutte le procedure necessarie per l’attuazione di misure di prevenzione e protezione da realizzare e i ruoli di chi deve realizzarle.
Di fatto è stato possibile mappare puntualmente le attività, individuare i pericoli potenziali ad esse associati, valutare i rischi tenendo conto delle misure di prevenzione e protezione finalizzate alla loro eliminazione o riduzione sino ad un livello accettabile. Ogni lavoratore poi è stato associato a una o più schede di attività. Attualmente, per personalizzare e rendere più fruibile la consultazione e l’archiviazione sistematica delle job sheet, sono in fase di progettazione degli applicativi web che associno in automatico le schede attività al lavoratore e che possano fornire nel tempo degli alert specifici su determinate componenti (ad esempio sul ciclo di vita dei Dispositivi di Protezione Individuale).
Le nuove job sheet, e più in generale il nuovo DVR, sono stati già pensati in un’ottica di integrazione con i futuri LEPTA, i Livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali previsti, e in fase di discussione, da parte del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Questo si aggiunge alle attività che all’interno del Sistema, le varie Arpa/Appa e Ispra svolgono attraverso un gruppo di lavoro e di interscambio di esperienze e conoscenze dedicato alla Sicurezza sul lavoro.