Il nuovo Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico Resistenza (PNCAR) 2022-2025 sottolinea l’importanza del monitoraggio ambientale nella gestione di questa problematica.
Da un lato, molti antibiotici vengono infatti rilasciati nell’ambiente come conseguenza di attività industriali, di cura e di smaltimento, dove possono esercitare una pressione selettiva nella diffusione e stabilizzazione dei ceppi batterici resistenti.
Dall’altro lato, l’immissione nell’ambiente di reflui umani e zootecnici è un mezzo diretto di diffusione di specie microbiche resistenti, o di materiale genetico portatore della resistenza.
Questo rende necessario monitorare sia le acque superficiali che quelle reflue, per individuare la presenza di antibiotici, microrganismi resistenti e geni di resistenza, al fine di aumentare le conoscenze disponibili sulla loro diffusione e implementare le strategie per prevenirla, o avviare azioni di contenimento.
Diversi attori istituzionali sono chiamati a collaborare per implementare il monitoraggio ambientale, con l’approccio interdisciplinare e olistico che caratterizza la filosofia One Health, che costituisce un architrave del PNCAR 2022-2005.
In questo contesto anche il Sistema Nazionale a rete per Protezione dell’Ambiente (SNPA) è ovviamente chiamato a fare la sua parte, e Arpa FVG ha avviato degli studi agendo su due fronti.
Il primo è quello della ricerca e successiva identificazione delle specie microbiche antibiotico resistenti presenti nell’ambiente.
Il Tricycle Protocol è attualmente l’unico protocollo tecnico riconosciuto internazionalmente in questo settore, sviluppato dalla World Health Organization (WHO) nel 2021.
Si tratta di un metodo versatile, di facile applicazione nei normali laboratori di microbiologia, pensato per cercare la presenza di alcune specie microbiche antibiotico-resistenti utilizzando tecniche microbiologiche tradizionali.
Il Laboratorio di Arpa FVG lo ha adottato in attesa di potere procedere alla ricerca dei geni portatori di antibiotico-resistenza, utilizzando tecniche molecolari. Al momento non sono infatti disponibili protocolli analitici riconosciuti per eseguire le relative analisi di routine, ma sono in via di predisposizione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il secondo fronte è quello della ricerca della presenza e dell’eventuale quantificazione degli antibiotici nelle acque reflue e in quelle superficiali. A tale scopo viene utilizzata la cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa ad alta risoluzione con tecnologia Orbitrap. Il laboratorio di Arpa FVG ha notevole e consolidata esperienza nell’analisi di questo tipo.
L’implementazione di queste tecniche è stata portata avanti anche con logica proattiva, anticipando la nuova Direttiva sulle acque reflue urbane, che verosimilmente renderà più stringente la normativa sulla ricerca, quantificazione e abbattimento di farmaci e antibiotici nelle acque reflue.