L’estate 2024 in Friuli Venezia Giulia è risultata più secca della media: nonostante un mese di giugno molto piovoso, l’indice di siccità calcolato sui tre mesi estivi colloca la nostra regione al primo posto per la scarsità di acqua tra le regioni dell’Italia settentrionale. E l’aumento della siccità estiva è una delle criticità che i cambiamenti climatici comportano per l’agricoltura anche nel nostro territorio.
Facciamo innanzitutto il punto sui dati di pioggia registrati nell’estate 2024 in FVG e i relativi indicatori di siccità. Allarghiamo poi lo sguardo per vedere, in una prospettiva climatica, come la ricerca scientifica può aiutare l’agricoltura ad affrontare questa e altre sfide, rendendola più resiliente ai cambiamenti climatici, come ci raccontano diversi articoli di “Segnali dal clima in FVG” (edizione 2024).
Le piogge e l’indice di siccità dell’estate 2024 in FVG
Durante l’estate 2024 le piogge cumulate in Friuli Venezia Giulia sono variate dai 100-150 mm della costa, ai 200-250 della media pianura friulana, ai 300-400 misurati ai piedi delle colline, fino a punte di quasi 600 mm di alcune località prealpine.
Rispetto alla climatologia 1991 – 2020 per molte località, specie della bassa e media pianura friulana e dell’Isontino, tali valori di piovosità risultano ridotti o addirittura molto ridotti: si tratta di piovosità scarse che si ripresentano mediamente una volta ogni 10 anni.
In particolare è stato agosto il mese in cui la pluviometria mensile su tutta la regione è risultata particolarmente bassa rispetto alla norma.
Piogge e bilancio idroclimatico in pianura
Come esempio, riportiamo l’andamento pluviometrico mensile per Gradisca d’Isonzo, dove le piogge già a luglio sono risultate molto limitate rispetto alla media climatica.
Nella località isontina le piogge estive totali sono state di 190 mm a fronte di richieste evapotraspirative che per la coltura di riferimento (il prato) sono state di 490 mm. Per l’estate 2024 risulta quindi nettamente negativo (-300 mm) il bilancio idroclimatico, dato dalla differenza tra pioggia ed evapotraspirazione (ossia l’acqua che si perde sia attraverso l’evaporazione dal suolo che attraverso la traspirazione da parte delle piante). A Gradisca d’Isonzo, dal 1991 al 2024, solo 5 volte si sono toccati valori così bassi e quasi tutti in anni recenti.
Il confronto con le regioni del centro-nord Italia
Il confronto con altre zone d’Italia evidenzia come proprio il Friuli Venezia Giulia sia stata quest’estate la regione dell’Italia settentrionale dove la siccità è risultata più severa.
Nella figura è illustrato l’andamento territoriale dell’indice SPI (Standard Precipitation Index) – che consente di definire lo stato di umidità/siccità stagionale – nel trimestre estivo 2024 (giugno ad agosto) nelle regioni che aderiscono al progetto ARCIS – Archivio Climatologico per l’Italia Centro Settentrionale (www.arcis.it).
L’indice SPI calcolato sulla scala temporale di 3 mesi viene considerato un buon indicatore della siccità agricola. Disponendo di una lunga serie climatica (in questo caso 1961-2020) l’indice è calcolato a partire dalla differenza della precipitazione misurata nel trimestre rispetto al suo valore medio climatico, considerando anche la variabilità di ciascuna serie climatica.
I “Segnali dal clima in FVG”: ricerca e innovazione per un’agricoltura sostenibile e climaticamente resiliente
Nell’edizione 2024 di “Segnali dal clima in FVG”, la pubblicazione divulgativa realizzata dal Gruppo di lavoro tecnico-scientifico Clima FVG, diversi articoli trattano il tema del rapporto tra agricoltura e clima, con particolare attenzione alla disponibilità di acqua.
In questo ambito, come abbiamo visto più sopra, un indicatore molto utile è il bilancio idroclimatico, che ci dà la differenza tra l’acqua giunta al suolo con la pioggia e l’acqua che si perde attraverso l’evapotraspirazione. Nella sezione LE ACQUE DOLCI E LA PIANURA dei Segnali dal clima, un articolo di ARPA FVG illustra come il bilancio idroclimatico estivo è variato nel tempo nella nostra regione e come potrà variare in futuro.
L’agricoltura è uno dei settori produttivi più esposti ai cambiamenti del clima, ma anche uno di quelli con maggiori potenzialità di adattamento alle nuove condizioni. È al contempo un settore che genera emissioni di gas climalteranti, ma anche su questo fronte è possibile intervenire, riducendo le emissioni di gas serra attraverso importanti azioni di mitigazione.
Un’intera sezione tematica di Segnali dal clima in FVG (2024) – AGRICOLTURA: RICERCA E INNOVAZIONE – è dedicata alle attività che l’Università di Udine sta sviluppando nell’ambito del Centro Nazionale Agritech per studiare e implementare soluzioni che rendano l’agricoltura più sostenibile e climaticamente resiliente, aiutando questo settore ad adattarsi al clima che cambia e anche a ridurre le proprie emissioni di gas serra.
Vediamo allora in sintesi cosa ci dicono questi “segnali” che troviamo nelle sezioni tematiche LE ACQUE DOLCI E LA PIANURA e AGRICOLTURA: RICERCA E INNOVAZIONE di Segnali dal clima in FVG (2024).
PIOGGIA, EVAPOTRASPIRAZIONE E BILANCIO IDROCLIMATICO: IERI, OGGI E DOMANI
A partire dagli anni ‘60 durante l’estate in Friuli Venezia Giulia il bilancio idroclimatico, cioè la differenza tra piogge ed evapotraspirazione di riferimento, risulta sempre più negativo. In uno scenario a emissioni crescenti di gas serra, a fine secolo situazioni di forte siccità come quella registrata nel 2022 potrebbe essere molto più frequenti. Invece con una forte riduzione delle emissioni, il bilancio idroclimatico non varierà molto rispetto ad oggi.
Puoi leggere l’articolo completo (autore: Andrea Cicogna di ARPA FVG) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica LE ACQUE DOLCI E LA PIANURA.
IL CENTRO NAZIONALE AGRITECH: SCIENZA, INNOVAZIONE E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO PER UNA AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Dopo 18 mesi di attività nel Centro Nazionale Agritech l’ateneo di Udine descrive le attività e i primi risultati delle iniziative di ricerca e trasferimento tecnologico.
Quale membro fondatore, UNIUD partecipa alle attività della quarta delle 9 sottounità che compongono il centro, con l’obiettivo di studiare e implementare innovazioni sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici anche considerando il potenziale contributo dell’agricoltura alla mitigazione dell’effetto serra.
Puoi leggere l’articolo completo (autori: Alessandro Peressotti e Roberto Pinton dell’Università di Udine) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica AGRICOLTURA: RICERCA E INNOVAZIONE.
UN MESSAGGIO DI RESILIENZA NELLA RISCOPERTA DELLE ORIGINI GENETICHE DELLA NOSTRA AGRICOLTURA
Il cambiamento climatico pone evidenti criticità al settore agroalimentare e alle sue tipicità, ma per sviluppare un’agricoltura resiliente dobbiamo superare una narrazione storicamente e scientificamente imprecisa del nostro sviluppo agricolo. Per accogliere l’urgente bisogno di innovazione varietale dobbiamo riconoscere nei prodotti della nostra tradizione alimentare il frutto di una rielaborazione continua delle risorse genetiche disponibili e della conoscenza e tecnologia sviluppata dalla nostra comunità scientifica.
Puoi leggere l’articolo completo (autore: Emanuele De Paoli dell’Università di Udine) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica AGRICOLTURA: RICERCA E INNOVAZIONE.
RESILIENZA E SOSTENIBILITÀ IN AGRICOLTURA: IL RUOLO DELLE RADICI
Le piante, non potendosi spostare, completano il loro ciclo biologico nel luogo dove germinano, che può presentare condizioni avverse alla loro crescita e sviluppo. Esse però hanno un’elevata capacità di adattamento agli stress e capacità di modificare le caratteristiche fisico-chimiche e biologiche dell’ambiente che le circonda. La selezione di linee in funzione della loro maggiore capacità adattativa agli stress può essere un’azione efficace per ottenere un’agricoltura a bassi input di sintesi e, quindi, più sostenibile.
Puoi leggere l’articolo completo (autori: Michele Canciani, Arianna Lodovici, Nicola Tomasi, Gabriella Vinci, Laura Zanin dell’Università di Udine) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica AGRICOLTURA: RICERCA E INNOVAZIONE.
INNOVAZIONI COLLABORATIVE PER L’ADATTAMENTO DELLE AZIENDE AGRICOLE AD UN CLIMA CHE CAMBIA
Le aziende agricole si confrontano quotidianamente con il cambiamento climatico e la produzione primaria affronta problemi quali ondate di calore, siccità e allagamenti. Un approccio collaborativo e partecipativo aiuta a superare le difficolta che gli agricoltori incontrano nell’applicare le innovazioni ed alcune soluzioni per supportare l’adattamento ad un clima che cambia. In questo contesto nasce la rete di aziende agricole friulane del progetto Agritech.
Puoi leggere l’articolo completo (autori: Elisa Marraccini, Gabriela Alandia Robles, Gemini Delle Vedove dell’Università di Udine) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica AGRICOLTURA: RICERCA E INNOVAZIONE.
STRATEGIE DI GESTIONE DEL SUOLO PER IL VIGNETO: UNO STUDIO PLURIENNALE SU COVER CROPS E MONITORAGGIO DELLO STATO IDRICO DELLE PIANTE
La gestione delle coperture vegetali all’interno dei vigneti può rappresentare una strategia per fornire soluzioni in risposta alle sfide del cambiamento climatico nell’ambito della viticoltura.
In un progetto coordinato da UniUD che coinvolge tre regioni italiane, l’effetto di diverse gestioni del suolo sullo stato idrico delle piante di vite è monitorato tramite sensori innovativi: essi forniranno dati importanti per determinare le migliori pratiche agricole per mitigare la scarsità idrica nel nostro Paese.
Puoi leggere l’articolo completo (autori: Mirko Sodini e Paolo Sivilotti dell’Università di Udine) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica AGRICOLTURA: RICERCA E INNOVAZIONE.
ROBOTICA PER L’AGRICOLTURA 4.0: MONITORAGGIO DELLE CHIOME E DEL SUOLO
L’utilizzo di sistemi robotici autonomi è una frontiera innovativa nel settore agricolo, specialmente per il monitoraggio della vegetazione e del suolo. Robot mobili con avanzate capacità di rilevamento consentono un controllo preciso delle condizioni di colture e terreno. È un approccio mirato ed efficiente per ottimizzare la gestione delle risorse, migliorare la qualità delle colture e massimizzare la produttività agricola, promuovendo una produzione alimentare più sostenibile e resiliente al cambiamento climatico in atto.
Puoi leggere l’articolo completo (autori: Lorenzo Scalera e Giorgio Alberti dell’Università di Udine) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica AGRICOLTURA: RICERCA E INNOVAZIONE.
ALLEVAMENTI ANIMALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI
L’allevamento degli animali, soprattutto dei ruminanti, è responsabile di rilevanti emissioni di gas climalteranti, ma una sua gestione sostenibile può apportare benefici ambientali e sociali attraverso diversi servizi ecosistemici. Questi subiscono gli effetti del clima che cambia, come è evidente anche nel settore apistico: una riduzione della salute degli insetti impollinatori come le api si ripercuote su quella degli ecosistemi. A questi aspetti sono dedicate specifiche attività di monitoraggio e ricerca di UniUD.
Puoi leggere l’articolo completo (autori: Mirco Corazzin e Desiderato Annoscia dell’Università di Udine) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica AGRICOLTURA: RICERCA E INNOVAZIONE.
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