Venerdì 1 marzo 2024, con la riunione di “kick off” ha preso ufficialmente il via il progetto GARMOSAT (GARbage MOnitoring SATellite), frutto della collaborazione tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio (Arpa Lazio) nell’ambito dell’iniziativa I4DP_PA (Innovation for Downstream Preparation – Public Administration), mediante la quale Asi ha finanziato lo sviluppo congiunto di dimostratori e progetti pilota di servizi downstream attraverso la formalizzazione di accordi tra pubbliche amministrazioni.
Il progetto è volto alla creazione di un servizio innovativo per il monitoraggio della qualità dell’ambiente in aree sensibili attraverso tecnologie satellitari combinate con sistemi modellistici e misure eseguite con droni e sensori a terra, focalizzato in via sperimentale sulla quantificazione del contenuto di metano e altri inquinanti climalteranti presenti nel biogas prodotto da discarica. Il progetto ha la durata di due anni e vede l’Arpa Lazio come proponente ed il Centro interuniversitario di ricerca sull’inquinamento e sull’ambiente “Mauro Felli” (Ciriaf) come partner scientifico.
L’obiettivo è la creazione di una piattaforma web che integri i dati raccolti in campagne di misura sul campo, i dati satellitari di missioni nazionali (Prisma) ed europee (Copernicus) e ulteriori elementi ottenuti con software di analisi ambientali, facilitando l’accesso a dati e prodotti dell’elaborazione tanto agli operatori del settore rifiuti quanto alle autorità competenti per le attività di vigilanza e controllo, anche fornendo degli ‘alert’ in caso di superamento dei valori soglia fissati per gli inquinanti monitorati. Una volta messo a punto il prototipo, sarà possibile diffonderlo alle altre strutture del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), come pure estendere la metodologia ad altri inquinanti ed altri tipi di pressioni ambientali.
(Per immagine di copertina: credits ASI)
Molto interessante ed utile
Ottimo progetto che sono certa porterà ad una migliore conoscenza integrata del fenomeno, dando poi luogo a monitoraggio periodico regolare
Complimenti ai colleghi Arpa