Nel novembre 2009 fu rilevato da Arpa Lazio, in un campione di sedimenti del lago di Vico, i superamenti dei limiti di legge per i parametri Cadmio, Nichel e Arsenico.
In un articolo pubblicato nel Rapporto Ambiente SNPA Edizione 2018, sono descritte le successive attività svolte per la caratterizzazione dei sedimenti lacustri, anche in collaborazione con alcune Università e istituti del CNR.
Gli studi hanno preliminarmente ipotizzato le possibili sorgenti di contaminazione sia naturali che antropiche con riferimento:
• al contesto litogeologico e idrogeologico di costituzione sito;
• alle attività agricole, principalmente coltivazione del nocciolo, con relativo utilizzo di fitofarmaci e nutrienti;
• agli insediamenti turistico-residenziali presenti sulle sponde del lago;
• al laboratorio di caricamento e deposito di armamenti militari speciali in cui venivano conservati iprite ed altre armi chimiche (ex Magazzino Materiali Difesa NBC), a cavallo delle due guerre.
E’ stata quindi effettuata una campagna di indagine, finalizzata alla caratterizzazione delle matrici suolo e sottosuolo, acque superficiali, sotterranee e sedimenti lacustri, descritta in dettaglio nell’articolo, con la valutazione dei relativi risultati.