L’ARPA Lazio ha aderito sin da maggio 2022 al progetto “Thybris – il fiume eterno”, ideato dall’artista visivo Roberto Ghezzi che da anni conduce una ricerca originale e innovativa da lui stesso denominata “Naturografia” che vuole combinare aspetti artistici, naturalistici e scientifici: l’artista dispone tessuti naturali come lino e cotone in ambienti selezionati in base alle loro caratteristiche, così che la Natura possa “disegnare se stessa” sulla tela prima che questa venga portata nello studio dell’artista e lì trasformata in opera artistica.
Dopo le esperienze fatte nel lago Trasimeno, al porto di Trieste e in diversi altri contesti, il progetto Thybris, a cura di Cristian Porretta, Davide Silvioli e Linda Simioli, rappresenta la tappa romana di questo percorso ricerca e vede la partecipazione scientifica dell’ARPA Lazio e del Dipartimento di Ingegneria Civile, edile e ambientale (DICEA) dell’Università La Sapienza di Roma con la collaborazione dello studio tecnico CSM per le attività organizzative.
L’avvio concreto del progetto Thybris è avvenuto il 17 ottobre, quando sono state immerse nel Tevere (presso un circolo sportivo nei pressi di Ponte Milvio) due tele di materiali e dimensioni diverse. Il mese successivo, giovedì 17 novembre, in occasione di un sopralluogo congiunto tra Ghezzi, lo Studio CSM, il DICEA e l’ARPA Lazio, l’artista ha ritenuto fosse possibile rimuovere le tele dalla loro sede così da poter procedere con le diverse attività che porteranno poi alla realizzazione delle opere da esporre.
Al momento della rimozione, sebbene l’immersione sia stata più breve del previsto e di quanto avvenuto in altri contesti, le tele mostravano già in maniera molto marcata il segno della natura e degli agenti fisici a cui erano state sottoposte; in quell’occasione il personale del Servizio Monitoraggio delle risorse idriche dell’ARPA Lazio ha collaborato con l’artista per effettuare un attento recupero dei tessuti così da impedire fenomeni di dilavamento e poter raccogliere la maggior parte del macrobenthos (insieme degli invertebrati acquatici di dimensione superiore a 1 millimetro che vivono a stretto contatto col fondale o con supporti solidi) accumulatosi sulle tele stesse.
Il personale dell’Agenzia ambientale ha quindi raccolto un ampio campione di macrobenthos dalla tela, facendo una prima selezione “a vista” degli individui, selezione su cui verranno fatte analisi qualitative di laboratorio al microscopio per provvedere ad una precisa identificazione delle specie presenti.
A conclusione del progetto, nel corso del 2023, le opere generate nell’ambito del Thybris saranno esposte all’interno di una personale di Ghezzi che verrà allestita in un prestigioso spazio museale della Capitale; in occasione di questa esposizione è anche prevista una giornata seminariale in cui i partner scientifici (ARPA Lazio e DICEA in primo luogo) avranno modo di presentare gli esiti delle loro attività collegate al progetto.