Abbastanza bene vetro e carta, male la plastica, bocciati senza appello sull’organico. I genovesi non superano a pieni voti l’analisi merceologica del rifiuto stradale, che si è svolta per la prima volta sotto lo sguardo degli interessati al Padiglione B della Fiera di Genova.
I numeri (quelli che meritano di essere riportati: 30% organico, in stragrande maggioranza scarti da cucina che dovrebbero finire nella raccolta dell’umido, 13% plastica, 12% frazione fine, 6% pannolini, 6% tessile, 3% vetro, 3% carta) non sono così efficaci quanto assistere dal vivo alle operazioni.
All’interno della Fiera è stato scaricato un enorme sacco con 180 chili di spazzatura, risultato di un campione più grande raccolto fra Teglia, Rivarolo, Castelletto, Centro, Quarto e Quinto. Dal sacco è quindi iniziata la suddivisione del rifiuto, operata dai tecnici incaricati da Arpal, protagonista della mattinata insieme ad Amiu. L’iniziativa è stata arricchita dalla presenza di tanti bambini delle scuole genovesi, le elementari Salgari e Jessie Mario: sono loro, i cittadini del futuro, preziosi alleati per far crescere la cultura ambientale dei cittadini.
“L’analisi merceologica – ha sottolineato Tiziana Merlino, direttore generale di Amiu – è un’operazione standard per un’azienda come la nostra, ma portarla in piazza è utile per dimostrare quanto finisce nell’indifferenziato e, invece, potrebbe essere recuperato. E i giovani, che sono il nostro futuro e anche la nostra coscienza, possono essere fondamentali in questo senso. Tutto comincia – ha proseguito Merlino – da piccoli gesti quotidiani come quello di scegliere il cassonetto giusto dove portare il materiale creando così un flusso virtuoso”.
Per il direttore generale di Arpal Carlo Emanuele Pepe questa iniziativa è servita soprattutto ad aumentare la consapevolezza dei cittadini sul conferimento dei rifiuti. “Con questa analisi merceologica pubblica mostriamo dal vivo la percentuale di materiale che può essere recuperata – ha spiegato Pepe – In questo senso tante regioni del Nord Italia ottengono da tempo risultati importanti; la Liguria ha cambiato marcia, ma può migliorare ancora nell’ottica di un’opportunità che tutti noi abbiamo per tutelare nel nostro piccolo l’ambiente. Il tema della comunicazione è fondamentale, ogni cittadino può incidere maggiormente nel quotidiano differenziando i propri rifiuti raggiungendo così benefici traguardi ambiziosi. Attendiamo fiduciosi nuove iniziative sulle raccolte per migliorare la qualità e la quantità dell’invio a riciclo e/o compostaggio”.
Ogni anno in Liguria si svolgono 64 analisi merceologiche in altrettanti comuni: 4 avvengono nei capoluoghi, le altre a rotazione. Le analisi servono per ottenere i dati ufficiali della composizione del rifiuto indifferenziato per il calcolo del tasso di riciclaggio.
Qui il video della giornata.
Abito nella parte alta di via Acquarone (Castelletto alta), dove non sono mai stati messi i cassonetti per l’organico. Noi consumiamo moltissima frutta e verdura e mi piange il cuore non poter conferire gli scarti di questi alimenti in un apposito raccoglitore, se non trasportandoli fino ai cassonetti situati in Circonvallazione a monte, cosa piuttosto scomoda. Sarà prevista, prima o poi, la raccolta dell’umido anche per la nostra zona?
Confermo che anche nella zona della mia residenza avviene quanto esposto dal Sig. Balduzzi.
Facile attribuire la responsabilità ai cittadini quando i cassonetti dell’umido non ci sono!
Oltretutto in bolletta paghiamo da parecchi anni lo smaltimento dell’umido.