Grazie al progetto Aernostrum, la qualità dell’aria di Arpa Liguria è stata protagonista di un doppio appuntamento: nella prestigiosa cornice di Palazzo Tursi a Genova, è entrata a far parte della Genova Smart Week, mentre un intervento più tecnico, riguardante la parte relativa alla speciazione del particolato, è stato inserito nella sessione conclusiva del corso/convegno “La caratterizzazione chimica del particolato atmosferico” organizzato a Terni da diverse Agenzie per l’ambiente nell’ambito della Scuola di alta formazione ambientale di Assoarpa.
A Genova il direttore scientifico Rosella Bertolotto e il dirigente ambientale Federico Grasso hanno portato l’esperienza di Arpa Liguria nel monitoraggio dell’impatto dei fumi delle navi sulla qualità dell’aria delle città portuali all’interno della Smart Week, nella sessione dedicata proprio al “Monitoraggio e controllo dell’ambiente urbano e periurbano e delle infrastrutture di mobilità”.
Dopo un’introduzione generale su Arpa Liguria e le sue attività al servizio dell’ambiente ligure, si è entrati nel vivo del progetto che verrà concluso la prossima primavera. Fatta la doverosa tara al valore dei numeri prodotti dagli smart-sensor, ancora influenzati da alcune variabili meteo e da alcuni limiti sitospecifici, sono state illustrate le tre azioni del monitoraggio ad alta risoluzione, della modellistica di dettaglio e degli scenari che potranno aiutare a prendere le decisioni migliori sulle scelte da effettuare per minimizzare gli impatti, dall’elettrificazione delle banchine all’adozione di combustibili
Nell’altro intervento, la dott.ssa Chiara Bove, anche a nome della collaborazione con Unige, si è soffermata sull’azione di speciazione che ha permesso di identificare le sorgenti emissive, operazione resa possibile dall’analisi delle polveri sottili. Andando a riscontrare cosa le compone, è possibile ottenere una sorta di impronta digitale dei diversi elementi, attribuendo una paternità ai vari inquinanti. Nel caso specifico, l’anticipazione dei risultati ha riguardato uno dei punti di misura, dove le polveri derivano da aerosol marino, combustione di biomasse, combustione di oli da emissioni navali, crostale, traffico veicolare, particolato secondario derivato dai solfati, dai nitrati e una sorgente più locale dovuta al risollevamento della polvere.
Entrambi gli interventi si sono conclusi con l’appuntamento all’evento finale, la prossima primavera a Genova, e il ringraziamento ai colleghi dell’Unità Operativa qualità dell’aria, che a diverso titolo hanno partecipato al progetto, ognuno portando il proprio indispensabile contributo.