Fra febbraio e marzo le attività Arpal nei diversi progetti europei si sono concentrate intorno al tema della riduzione del rischio.
Gis e Intelligenza Artificiale per la previsione, il rilevamento e la sorveglianza in tempo reale del mare al servizio della Sicurezza della navigazione
Il primo appuntamento è stato il giorno 8 Febbraio, quando Arpal, in qualità di capofila del progetto transfrontaliero Gias “Gis e Intelligenza Artificiale per la previsione, il rilevamento e la sorveglianza in tempo reale del mare al servizio della Sicurezza della navigazione”, si è recata a Firenze per partecipare alla riunione con l’Autorità di gestione del Programma IT-FR Marittimo.
Gias ha come finalità l’aumento della sicurezza della navigazione nell’area transfrontaliera, in continuità con quanto previsto dal progetto strategico Sicomarplus, di cui Arpal è partner. Obiettivo fondamentale sarà quello di contribuire a minimizzare il rischio di collisione tra imbarcazioni (dovuto a fenomeni meteoindotti e/o alla presenza di ostacoli in mare di grandi dimensioni) e aumentare la consapevolezza del rischio da parte dei fruitori del mare, anche promuovendo una miglior gestione delle emergenze in caso di incidente.
Le attività principali previste saranno la realizzazione di procedure modellistiche per la previsione di fenomeni metoindotti, sistemi di rilevazione bioacustica dei cetacei, installazione di kit di tracciamento di oggetti di grandi dimensioni, modellizzazione della dispersione di inquinanti in caso di incidente e tracking di ostacoli alla deriva.
Oltre al capofila Arpal, partner di progetto sono Fondazione Cima (Centro internazionale in monitoraggio ambientale), Consorzio Lamma (Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile) e l’Università di Tolone.
Piani integrati tematici
Fondazione Cima e Arpal si sono ritrovate anche lunedì 11 febbraio ad Aosta, in occasione della conferenza stampa di lancio del progetto strategico Alcotra Pitem – Riskalp, relativo ai rischi naturali nello spazio di cooperazione Alcotra: lo strategico è in realtà composto da 4 distinti progetti che hanno come obiettivo principale la standardizzazione degli approcci alla prevenzione e gestione del rischio e la condivisione degli strumenti decisionali e programmatori tra istituzioni con ricadute sul lungo periodo .
Sono progetti monotematici: i singoli percorsi che li compongono fanno riferimento ad una tematica e a un solo obiettivo specifico del programma. Nello specifico, l’evento dell’11 ha rappresentato l’avvio del Risk – Resilienza, Informazione, Sensibilizzazione, Comunicazione, Cittadini, avvenuta alla presenza di tecnici e politici di Liguria, Piemonte, Val d’Aosta e Francia.
L’evoluzione partecipata nella governance del rischio
Mercoledì 13 e giovedì 14 febbraio è stata la volta di Nizza, in Francia, per Proterina-3Évolution – Il terzo passo nella protezione del territorio dai rischi naturali: l’evoluzione partecipata nella governance del rischio. L’appuntamento annuale con i diversi partner, con una tavola rotonda e focus group dedicati, è servito per fare il punto sulla comunicazione, strumento che permette di migliorare l’efficacia di ogni operazione di riduzione del rischio. Gli obbiettivi specifici del progetto Proterina-3Évolution sono:
- Promuovere misure di prevenzione e protezione: migliorare l’efficacia di misure di prevenzione (strutturali e non) dal rischio alluvioni attraverso il coinvolgimento transfrontaliero e transregionale dei livelli istituzionali e delle comunità che si rendano disponibili attivamente ad un processo di accrescimento della consapevolezza del rischio sul proprio territorio;
- Potenziare i sistemi di previsione e monitoraggio degli eventi: potenziare le reti di monitoraggio e integrare i dati acquisiti all’interno di modelli di allerta precoce capitalizzando i risultati della precedente programmazione;
- Sviluppare comunità resilienti: aumentare la capacità transfrontaliera di adattamento al cambiamento climatico attraverso lo sviluppo di comunità resilienti.
Analisi della vulnerabilità dei territori alpini mediterranei ai rischi naturali
Giovedì 21 si torna in Italia, a Mendatica, in provincia di Imperia, dove Arpal, con la collaborazione dell’Unione dei Comuni delle Valli Argentina ed Armea e dell’Università di Genova e il supporto del Comune di Mendatica , promuove una prima giornata di studio su alcuni dei movimenti franosi che sono oggetto di intervento nell’ambito del progetto Alcotra AD-Vitam Analisi della vulnerabilità dei territori alpini mediterranei ai rischi naturali. L’incontro – riconosciuto come evento formativo da alcuni ordini professionali – sarà focalizzato sul caso studio della frana del Comune di Mendatica con il pomeriggio dedicato alla visita sul campo alle aree e ai sistemi di mitigazione installati. Verranno inoltre presentate anche le altre aree studio del progetto, che saranno oggetto di approfondimento in una seconda giornata di lavoro. Il progetto AD-Vitam ha come principale obiettivo una migliore comprensione della relazione fra eventi meteorologici e movimenti franosi nel territorio Alcotra, fornendo strumenti operativi per la previsione e la prevenzione di questi fenomeni. Verranno elaborate delle carte di suscettività e di rischio dinamiche attraverso un innovativo approccio modellistico (francese e italiano) e mediante l’integrazione di dati spaziali di pioggia (meteoradar) opportunamente tarati rispetto a quelli dei pluviometri.
Il progetto affronterà sotto una nuova prospettiva le complesse interazioni tra piogge intense e movimenti franosi in territori montani particolarmente vulnerabili e sede di assi viari la cui interruzione implica l’isolamento di intere comunità.
Grazie al progetto, i partner regionali e le autorità locali dei territorio Alcotra disporranno di:
- una base dati aggiornata degli eventi passati correlati ai valori di pioggia (e con la definizione di intervalli di soglie di attivazione),
- carte dinamiche della pericolosità e dei rischi (utilizzabili per la gestione delle allerte per una tipologia di fenomeni per i quali le procedure non sono ancora a un livello di sviluppo sufficiente), simulando eventi di grande variabilità spaziale su vasti territori pilota.
In questo modo potrà essere migliorata l’azione di prevenzione di tali fenomeni e incrementata la resilienza delle popolazioni locali.
Gestione del rischio e adattamento al cambiamento climatico
Mercoledì 6 marzo al Galata – Museo del mare di Genova, infine, si svolgerà “Gestione del rischio e adattamento al cambiamento climatico”, incontro promosso nell’ambito del progetto Maregot. Il progetto è finalizzato alla prevenzione e gestione congiunta dei rischi derivanti dall’erosione costiera nell’area di cooperazione. Principali attori e destinatari delle azioni sono le Pubbliche Amministrazioni con competenze in campo di programmazione per la fascia costiera, i centri di ricerca, i soggetti privati coinvolti nella gestione integrata della costa e della popolazione in generale.
A partire dall’analisi critica dei sistemi di monitoraggio e dei dati esistenti, sarà definita una strategia transfrontaliera per il monitoraggio e verrà delineata una metodologia innovativa per stabilire le strategie e i piani di intervento in risposta alle esigenze dei territori. Sarà elaborato un modello condiviso considerando fattori geomorfologici, antropici, socioeconomici e culturali, con attenzione alla difesa del suolo e degli habitat naturali. Le pubbliche amministrazioni coinvolte acquisiranno competenze utili a gestire in maniera integrata il fenomeno dell’erosione, cercando soluzioni per la prevenzione dei rischi e di adattamento ai cambiamenti climatici. L’approccio transfrontaliero è necessario perché le dinamiche naturali legate ai fenomeni erosivi trascendono i confini amministrativi nazionali richiedendo, quindi, un approccio congiunto.