Anche quest’anno i tecnici di Arpa Liguria riprenderanno le attività di monitoraggio dell’avifauna marina nel Golfo della Spezia. L’attenzione è rivolta, in particolare, al marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) e all’edredone (Somateria mollissima), le due specie target che interessano la Liguria e che si inseriscono nel descrittore numero 1, ovvero il mantenimento della biodiversità, della Direttiva quadro 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino.
Emanata nel 2008 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, la Strategia Marina ha come obiettivo quello di conservare il buono stato ambientale delle acque marine, attraverso la salvaguardia della biodiversità e il benessere generale degli ambienti marini.
L’attività di monitoraggio di Arpa Liguria, in collaborazione con i ricercatori di Ispra, è iniziata come progetto pilota nel 2021 per verificare la presenza del marangone dal ciuffo lungo la costa ligure della provincia della Spezia.
“In Liguria non è stata ancora verificata la presenza dei nidi di questa specie, ma è sospetta, poiché nidifica in zone molto simili al golfo dello spezzino, ad esempio, nel l’arcipelago toscano”, spiegano i tecnici del Centro Mare Arpa Liguria e di ISPRA.
E’ stato, invece, possibile confermare la presenza dell’edredone, un’anatra marina solitamente distribuita a latitudini circumpolari e che rappresenta una specie di interesse per la Strategia Marina. Inoltre, il 25 marzo 2021, è stato avvistato, nelle mitilicolture adiacenti la diga foranea, un ibrido con caratteri intermedi fra germano reale ed edredone.
Seguendo le linee guida di Ispra (ISPRA, Linee Guida 190/2019) che suggeriscono il periodo dell’anno in cui fare i monitoraggi, sono previste 2-3 uscite all’anno. La prima, tra metà febbraio e metà marzo, ha come obiettivo primario quello di verificare la presenza di coppie ed eventuali nidi. Nelle successive, programmate da fine aprile a fine giugno, si valuta il successo riproduttivo, ovvero il numero di giovani e le nidiate. In ogni caso, ogni informazione è utile per incrementare la conoscenza su queste specie, quindi i parametri di presenza/assenza e conteggio del numero di esemplari vengono sempre annotati.
La sfida principale di questo monitoraggio è “essere nel posto giusto al momento giusto”: per rilevare l’effettiva presenza di nidi, infatti, occorre perlustrare tutte le aree potenzialmente idonee lungo la costa ligure nelle settimane in cui la riproduzione si può verificare. Per quanto riguarda il marangone, inoltre, i nidi solitamente vengono posizionati in siti lontani dal disturbo antropico, come ad esempio coste rocciose inaccessibili via terra. Il campionamento viene quindi svolto a bordo di imbarcazione, da almeno 2 operatori muniti di binocoli, GPS e macchina fotografica dotata di zoom.
L’area di indagine è rappresentata dal Golfo della Spezia, comprese le zone limitrofe come l’Isola Palmaria, l’Isola del Tino, l’Isola del Tinetto e il litorale fino allo Scoglio Ferale.