In quasi tutta Italia, dopo una prima fase di giugno instabile, è arrivato il caldo, e con esso i primi superamenti per l’ozono.
Si tratta di uno degli inquinanti normati dal Dlgs 155/2010, riferimento vigente della qualità dell’aria in Italia. A differenza degli altri, però, l’ozono è un “secondario puro”: non esiste cioè una sorgente di ozono, ma questo gas (tanto prezioso a livello stratosferico nel bloccare la radiazione ultravioletta, quanto irritante per uomini, animali e piante negli strati più bassi) si forma direttamente nell’aria che respiriamo dall’interazione di altre sostanze, cosiddette “precursori”, opportunamente combinate dall’azione della radiazione solare che favorisce le reazioni fotochimiche indispensabili alla formazione dell’ozono.
In Liguria, sabato 24 e domenica 25 giugno si sono registrati i primi due superamenti della soglia di informazione oraria, fissata a 180 µg/m³: nello specifico, sabato 24 giugno fra le 17 e le 18 a Genova Quarto sono stati misurati 184 µg/m³, mentre domenica 25 fra le 11 e le 12 a Quiliano (SV) sono stati 181 µg/m³.
In Piemonte i valori di ozono misurati quest’anno, al 26 giugno, risultano decisamente inferiori a quelli rilevati nello stesso periodo dell’anno scorso. Nel 2022, causa le favorevoli condizioni climatiche, con un lungo periodo siccitoso e temperature elevate, si sono misurate concentrazioni in aria ambiente che non si rilevavano da diversi anni. L’anno in corso, ad oggi, ha avuto un comportamento meteorologico sfavorevole alla formazione e all’accumulo di questo inquinante.
Il numero di superamenti dell’obiettivo a lungo termine, pari a 120 µg/m3, è quasi ovunque inferiore a quello misurato nello stesso periodo dello scorso anno. Due delle stazioni che nel 2022 avevano presentato maggiori criticità – ad esempio- la stazione di Orbassano-Gozzano e quello di Vercelli-Coni, che nel 2022 al 26 giugno avevano avuto rispettivamente un numero di superamenti pari a 52 e a 53, nello stesso periodo del 2023 ne hanno misurati 13 e 31.
Confrontando invece il numero di superamenti della soglia di informazione (180 µg/m3) nelle stazioni della rete regionale, si può notare come solo due stazioni della provincia di Torino abbiano misurato dei superamenti, le stazioni di Druento – La Mandria (2) e Leinì ACEA – Grande Torino (1). Nello stesso periodo dello scorso anno le stazioni superanti erano ben 16, con un numero massimo di superamenti pari a 54, rilevati nella stazione di Orbassano-Gozzano.
In Veneto si sono registrati i primi superamenti della soglia di informazione (180 microgrammi/metrocubo come media oraria) in alcune stazione il 21 e 22 giugno.
In Emilia-Romagna i primi superamenti del 2023 della soglia di informazione (180 microgrammi/metrocubo come media oraria) sono stati registrati il 22 giugno in 7 stazioni di monitoraggio, il 26 giugno in 2 stazioni e il 27 giugno, sono stati registrati in 8 superamenti nelle stazioni della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria di Arpae a Parco Montecucco a Piacenza, Lugagnano a Lugagnano Val d’Arda (PC), Cittadella a Parma, S. Lazzaro a Reggio-Emilia, S. Rocco a Guastalla e Castellarano a Castellarano (RE), Parco Ferrari a Modena, Parco Edilcarani a Sassuolo (MO).
Anche in Lombardia, a causa del forte irraggiamento solare dell’ultimo periodo, si è registrato un aumento delle concentrazioni di ozono e il 26 giugno i valori hanno superato la soglia di informazione dei 180 µg/m3 in un numero rilevante di stazioni lombarde.
In particolare, il valore è stato oltrepassato nelle province di Bergamo (con un massimo orario di 225 µg/m3 a Osio Sotto), Como (con un massimo di 215 µg/m3 a Erba), Cremona (con un massimo di 181 µg/m3 a Corte de’ Cortesi), Lecco (con un massimo di 233 µg/m3 in città), Lodi (con un massimo di 186 µg/m3 in città), Monza (con un massimo di 216 µg/m3 a Meda), Milano (con un massimo di 196 µg/m3 a Limito di Pioltello), Pavia (con un massimo di 213 µg/m3 a Voghera) e Varese (con un massimo di 197 µg/m3 a Saronno).
La descrizione: l’Ozono (tanto prezioso a livello troposferico nel bloccare la radiazione ultravioletta, quanto irritante per uomini, animali e piante negli strati più bassi) a mio parere contiene un’inesattezza, poichè l’O3 è in realtà prezioso a livello “Stratosferico” (ozonosfera, dove si forma dall’O2) nel bloccare la radiazione UV. Nella troposfera (salvo rare intrusioni di ozono stratosferico) si crea invece, come descritto correttamente, da numerose reazioni che coinvolgono altri inquinanti (primari e secondari).
Buongiorno, grazie davvero per la segnalazione. Si è trattato di un refuso che abbiamo provveduto a correggere. Grazie ancora