Il 16 giugno 2020 ha avuto luogo il seminario “Aria e clima: quali scenari futuri? Prime riflessioni dal Progetto Climaera” organizzato da Arpa Valle d’Aosta e Arpa Liguria nell’ambito del Progetto Climaera. L’evento segue i due seminari intitolati “Inquinamento dell’aria e cambiamenti climatici: comunicare informati” realizzati lo scorso anno, il 28 settembre a Courmayeur-Pavillon du Mont Fréty) e l’11 dicembre a Torino. Questi due primi workshop erano dedicati ad una particolare categoria di “comunicatori ambientali”, i giornalisti, il cui ruolo di “tramite” tra la comunità scientifica produttrice dell’informazione e il cittadino riveste, oggi più che mai, un’importanza fondamentale nella diffusione corretta delle notizie.
Il seminario del 16 giugno 2020, invece, si rivolge ad un pubblico più ampio: si tratta di un “dialogo” su qualità dell’aria e cambiamenti climatici tra un pool di esperti che si alternano tra loro, cercando di sviscerare i vari aspetti di queste due problematiche strettamente connesse tra loro. L’evento è stato moderato da Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana, climatologo, divulgatore scientifico e illustre accademico, noto al pubblico televisivo italiano per la partecipazione alla popolare trasmissione “Che tempo che fa”.
All’inizio del dibattito Matteo Graziani (Liguria Ricerche) presenta il progetto transfrontaliero Climaera e ne illustra le finalità e il partenariato. Questo studio è nato al fine di indagare le relazioni esistenti tra l’inquinamento dell’aria e i cambiamenti climatici e sviluppare una serie di modelli previsionali degli inquinanti su tutti i territori dell’area di studio del progetto (dominio ALCOTRA, che include le regioni alpine e mediterranee italo-francesi).
Stefano Bande (Arpa Piemonte) mostra, in seguito, i risultati degli scenari predittivi che sono stati realizzati nel corso del progetto: si tratta di importanti strumenti in grado di fornire ai decisori politici una serie di indicazioni indispensabili per una pianificazione territoriale ecocompatibile.
Parlando di cambiamenti climatici è importante sottolineare quanto essi influiscano non solo sull’aria ma anche sull’acqua. Tania Del Giudice di Arpa Liguria tratta questo argomento in modo davvero efficace, sottolineando come il riscaldamento globale, determina, ogni anno, un innalzamento del livello medio del mare pari a 3 mm. Può sembrare un aumento minimo ma, in realtà, esso sta rendendo le coste marine sempre più vulnerabili e soggette a violente, e quantomai distruttive, mareggiate. L’ultimo esempio che si è verificato in Italia è stato la tempesta Vaia che ha flagellato le coste liguri nell’ottobre 2018, con onde alte fino a 6-10 m.
I due ultimi interventi del workshop on line sono stati quelli di due tecnici di Arpa Valle d’Aosta: Edoardo Cremonese che ha fatto il punto su quanto si sa, oggi, di scientificamente certo sui cambiamenti climatici e Henri Diémoz che ha mostrato quanto siano in realtà complesse e molteplici le interazioni tra qualità dell’aria e aumento della temperatura sul nostro pianeta.
Entrambi i ricercatori hanno cercato di fornirne le giuste chiavi di lettura e di interpretazione di fenomeni climatici troppo spesso trattati in modo superficiale e fuorviante. In una società in cui pullulano i falsi esperti, spesso legittimati dai social, è importante avere in mano sia conoscenze scientificamente corrette sia i mezzi per distinguere le fonti attendibili da quelle che invece non lo sono. La pandemia dovuta al virus COVID-19 è stata, prima di tutto, un’emergenza sanitaria, ma essa ha anche puntato l’attenzione sui problemi ambientali del nostro secolo: durante il periodo di confinamento, infatti, la natura ci ha parlato forte e chiaro mostrandoci come il nostro ecosistema sia malato e occorra agire in fretta per ristabilire gli equilibri naturali.
I temi trattati nel corso di questo seminario (interazione tra qualità dell’aria e cambiamenti climatici, meteorologia, criosfera, buco dell’ozono, il fenomeno disastroso delle mareggiate…) vanno proprio in questa direzione: la necessità di comprendere quanto l’azione dell’uomo abbia depauperato il nostro pianeta e come ora sia importante creare una coscienza ambientale collettiva volta a rimediare, per quanto possibile, ai danni fatti in questi ultimi anni.
Il video dell’evento