A partire da lunedì 25 marzo fino al lunedì in albis una parte consistente del territorio italiano è stato interessato da un importante afflusso di polveri provenienti dal Sahara, in corrispondenza del quale molte stazioni di monitoraggio del Snpa hanno rilevato concentrazioni elevate di particolato atmosferico.
Il trasporto di polveri dai deserti avviene regolarmente per l’azione dei venti. Tuttavia non capita spesso che fenomeni così intensi e duraturi, come quelli registrati negli scorsi giorni, si verifichino a latitudini di regioni come Liguria, Emilia-Romagna e Veneto, dove gli effetti sulle concentrazioni di polveri sottili sono stati significativi.
Sul sito Snpa sono disponibili le previsioni sulla qualità dell’aria in Italia, comprese quelle relative a questo tipo di polveri (“Dust”).
L’evento è stato ripreso dai numerosi satelliti in orbita appartenenti al sistema Copernicus dell’Unione europea. Il prodotto “Dust RGB – MSG – 0 degree” visualizza l’immagine ripresa dal satellite in falso colore ed è specificamente progettato per rilevare e monitorare le tempeste di polvere sia durante il giorno che durante la notte, oltre questo è impiegato per discriminare tra differenti tipi di nuvole.
A seguire pubblichiamo le osservazioni compiute dall’Arpa Calabria, riferite ai giorni 27 e 30 marzo.
In Liguria
In Liguria la strumentazione di monitoraggio della qualità dell’aria ha iniziato a misurare un innalzamento anomalo di polveri, in particolare PM10 (particelle di polvere le cui dimensioni sono inferiori ai 10 micrometri) nella mattinata di venerdì 29 marzo, con valori molto elevati in quasi tutta la regione.
La presenza di polveri sahariane in atmosfera, che solitamente si manifesta attraverso le piogge colorate o le tonalità giallo-ocra del cielo, è stata, tre venerdì e sabato scorsi, così abbondante da avere ripercussioni anche sul valore giornaliero: venerdì ben 20 postazioni sono andate oltre i 50 µg/m³ (microgrammi per metro cubo), che è il limite da non superare più di 35 volte in un anno per rispettare la normativa vigente. Sabato se ne sono aggiunte altre 4, ritoccando il massimo valore giornaliero misurato.
In Veneto
Anche in Veneto da sabato 30 marzo a lunedì 1 aprile si sono verificati superamenti del valore limite giornaliero del PM10 di 50 µg/m3 (microgrammi per metrocubo) presso la maggior parte delle centraline a causa del trasporto di polveri sahariane che ha interessato la regione proprio nel weekend di Pasqua.
In Emilia-Romagna
Dati osservati di PM10 estremamente elevati in alcune stazioni di monitoraggio dell’Emilia-Romagna, già da venerdi 29 marzo. La perturbazione, che a nord-ovest ha portato precipitazioni anche importanti, ha avuto anche l’effetto di trasportare grandi quantità di polveri sahariane, al punto tale che le concentrazioni di PM10, soprattutto nell’area orientale e meridionale della regione, sono decuplicate rispetto a quanto osservato giovedì 28 marzo. I dati si sono poi mantenuti elevati su tutto il territorio anche sabato e domenica. Un abbassamento significativo, che nella parte occidentale si è iniziato a osservare già durante il lunedi dell’angelo, è proseguito anche nella giornata di martedì 2 aprile.
Nelle Marche
Nella regione Marche il fenomeno si è evidenziato in alcune stazioni già da venerdì 29 marzo, raggiungendo in seguito picchi di concentrazioni elevate di PM10 in tutte le stazioni nelle giornate di sabato 30 e domenica 31 marzo, e lunedì 1 aprile.
Martedì 2 aprile, grazie anche alle mutate condizioni meteorologiche con presenza di vento in tutta la regione, i valori sono tornati nella norma con eccezione di una sola stazione.
In Toscana
Tra il 29 marzo e il 1° aprile si è verificato un intenso ed esteso episodio di contributo naturale di polveri; l’episodio ha riguardato l’intera Toscana.
Il valore di PM10 più elevato è stato misurato nella stazione di Arezzo (AR-Repubblica) il giorno 30 marzo con 182 µg/m3 per il quale è stato stimato un contributo naturale di polvere di 163 µg/m3 (pari al 90% del PM10 misurato).
L’episodio più intenso è stato registrato il giorno 30 marzo con un contributo naturale medio stimato di 134 µg/m3 (media di una selezione di stazioni); nei giorni 29, 30 e 31 marzo tutte le stazioni di misura del PM10 hanno superato il valore limite della media giornaliera, il 1° aprile la percentuale di stazioni che hanno superato il limite è scesa al 35%. Complessivamente nei quattro giorni esaminati sono stati registrati 126 superamenti del valore limite della media giornaliera.
Nei grafici si riportano i dati registrati in una selezione di stazioni; il contributo naturale è stato calcolato per ogni stazione mostrata nel grafico (valore assoluto ed in percentuale).
In Campania
Un eccezionale afflusso di polveri di provenienza sahariana ha causato concentrazioni elevate di PM10 in molte località della Campania, misurate dalla rete di monitoraggio dell’agenzia ambientale regionale in particolare dalla serata di martedì 26 fino al pomeriggio del lunedì in albis.
Il fenomeno è stato osservato anche a occhio nudo, in particolare mercoledì 27 marzo con la comparsa di una caratteristica colorazione gialla anche nella città di Napoli. L’evento ha comportato, in alcuni giorni del periodo pasquale, diffusi superamenti del limite fissato dalla normativa (in termini di media giornaliera, da non superare per più di 35 giorni in un anno), pari a 50 microgrammi per metro cubo.
A livello regionale, in corrispondenza con questo importante afflusso di polveri desertiche, un picco particolarmente elevato è stato misurato a Polla (Salerno), con una concentrazione oraria di PM10 di 500 microgrammi per metro cubo misurata alle 14 del 27 marzo. Concentrazioni orarie notevolmente elevate sono state riscontrate da alcune stazioni della città di Napoli nelle prime ore della mattina del 1 aprile. Le concentrazioni orarie di PM10 si sono generalmente attenuate sul territorio regionale nella serata di lunedì.
In Sicilia
Nei giorni 26, 27 e 28 marzo 2024 la rete regionale di monitoraggio dell’Agenzia ha misurato concentrazioni elevate di PM10 e PM2.5, come si evidenzia dalle figure 1 e 2, in cui vengono diagrammate le concentrazioni dal 18 al 28 marzo. A registrare le maggiori concentrazioni sono state le stazioni Palermo -Boccadifalco (27/03 pari a 299 µg/m³) e Lampedusa (26/03 pari a 299 µg/m³) per il PM10 e Lampedusa (26/03 pari a 78 µg/m³) ed Enna (27/03 pari a µg/m³) per il PM2.5 (figura 1 e 2).
È stato inoltre calcolato il rapporto PM10/PM2.5 (figura 3), dal quale si evidenzia un incremento dal 26 al 28 marzo, con il picco più alto raggiunto nella stazione Lampedusa il giorno 28 pari a 7.
Immagine in alto: NASA – TERRA – MODIS 27.03.2024