Il “gambero di fiume” resiste nelle acque dei torrenti liguri e la sua presenza è stata segnalata recentemente in alcuni nuovi rii in provincia di Genova.
L’Austrapotamobius pallipes (nome scientifico della specie) è stato infatti individuato durante un recente sopralluogo di Arpal a tutela della biodiversità e la sua presenza conferma come, in Liguria, questa specie autoctona possa sopravvivere grazie alle acque fortemente ossigenate e di buona qualità dei torrenti.
Il gambero di fiume è stato progressivamente decimato in tutta Europa a causa di una malattia epidemica portata del Gambero Rosso della Louisiana, una specie aliena che ha “invaso” anche le acque italiane. Il “rosso” necessita peraltro di acque lente, come quelle di fiumi con bacini più ampi o laghi.
I pericoli per il nostro gambero di fiume non finiscono qui, però. La nuova minaccia si chiama Pacifastacus leniusculus, un’altra specie aliena che, invece, potrebbe adattarsi meglio alla realtà locale dei piccoli rii e portatore, purtroppo, della stessa forma epidemica (un fungo parassita chiamato volgarmente “peste del gambero”) già trasmessa dal Gambero Rosso.
Va sottolineato come il gambero di fiume sia una specie che richiede una rigida tutela, secondo gli allegati II e V della direttiva europea Habitat, ed è considerato a rischio di estinzione nella lista Rossa redatta dall’ Iucn (Unione Internazionale per la conservazione della natura e delle risorse naturali).
Arpal è da tempo impegnata, assieme al Distav nel progetto Europeo Aliem, che prevede la creazione di un sistema di allerta precoce per tentare di rallentare l’invasione di queste specie invasive.