L’inverno meteorologico 2021-22, chiuso lo scorso 28 febbraio, lascia in eredità alla Liguria, numeri “pesanti” per quanto riguarda le temperature registrate ma, soprattutto, la scarsità di precipitazioni.
Le analisi dei tecnici, previsori, idrologi, climatologi del Centro Funzionale Meteo Idrologico Arpal non lasciano, in questo senso, spazio a dubbi, anche inserendo lo scenario ligure nel contesto sinottico europeo.
La mappa di anomalia del geopotenziale a 850 hpa (circa 1500 metri di quota) evidenza, infatti, la presenza di un poderoso anticiclone sull’Europa Centro Occidentale che ha favorito l’insistere di un flusso da Nord; il risultato è stato che le regioni settentrionali si sono trovate spesso sottovento, anche con episodi di fhoen (venti di caduta secchi e miti) mentre le precipitazioni si sono concentrate a nord delle Alpi.
Per quanto riguarda proprio le precipitazioni è il centro ponente il territorio della Liguria che ha sofferto maggiormente la diminuzione degli apporti pluviometrici invernali. Nel savonese, Cairo Montenotte ha registrato -83% di piogge, Castelvecchio di Rocca Barbena -79%, Calice Ligure -77%. Non è andata molto meglio a Genova, -72% di piogge proprio nel capoluogo, o nell’imperiese, -71% ad Airole. Un po’ meno peggio, si fa per dire, nello spezzino, con il -42% di piogge a Varese Ligure. Anche il focus sui capoluoghi di provincia evidenzia diminuzioni delle precipitazioni nell’ordine del 60-70% ad eccezione di La Spezia che si attesta intorno al -50%.
Ma quali sono le conseguenze sugli invasi regionali? Prendendo come esempio gli invasi di Osiglia (utilizzato solo per scopi idroelettrici) e del Brugneto (usato per scopi idropotabili) è evidente come la pioggia media cumulata a monte di entrambi, sia sugli ultimi 6 mesi (da inizio settembre 2021 a inizio marzo 2022) sia sugli ultimi 12 mesi (da marzo 2021 a marzo 2022), rappresenti la quantità minima degli ultimi 6 anni. La pioggia media degli ultimi 12 mesi evidenzia chiaramente pesanti deficit pluviometrici, nell’ordine del 33% a monte del Brugneto e del 49% ad Osiglia. Un dato che segnala, dunque, come la mancanza di piogge sia legata non solo al periodo autunno-inverno ma anche alla primavera e all’estate 2021 in cui la piovosità è risultata modesta. Non solo: allargando lo sguardo anche ai periodi precedenti si evidenzia come le precipitazioni siano state complessivamente scarse nell’intero, ultimo biennio.
La situazione sinottica generale ha avuto, tra le conseguenze, anche una significativa anomalia di temperatura in quota sull’Europa centro Occidentale con valori medi, sul Nord Ovest italiano, di 2-2.5 gradi superiori alla media climatologica.
In Liguria si è osservato un rialzo del quadro termico, in particolare per le temperature massime: Isoverde (a Campomorone) ha registrato una media delle minime di +2.3 gradi e di +4.1 gradi per le massime, che vedono Santo Stefano d’Aveto primeggiare con un +4.7. Anomalie positive significative per altri valori massimi: +3.6 gradi a Loco Carchelli (Rovegno, Genova), +3.5 a Santa Margherita Vara (Carro, La Spezia), +3.4 a Monte Cappellino (Savignone, Genova), +3.1 nelle due stazioni di Albenga, Molino Branca e Isolabella, +3.0 gradi ad Alassio.
QUI è disponibile l’intera analisi della piovosità a monte degli invasi di Osiglia e del Brugneto.