Mercoledì 12 gennaio, nell’ambito dell’evento finale del progetto Sicomar+, Francesca Giannoni e Stefania Magrì illustreranno l’evoluzione del modello idrodinamico di simulazione utilizzato in alta risoluzione nel Mar Ligure.
Da sempre Arpal si serve e sviluppa modellistica per simulare l’evoluzione di diversi fenomeni: dalle previsioni del tempo a quelle idrologiche, dallo stato del mare alla dispersione degli inquinanti in atmosfera, dall’andamento della falda sotterranea alla qualità dell’aria.
Rispetto alla versione precedente, il nuovo modello idrodinamico ha aumentato la risoluzione soprattutto costiera (arrivando a una griglia da soli 80 m!), ampliato il dominio computazionale per meglio rappresentare le dinamiche del Mar Ligure (prima era meno performante soprattutto a ponente). Verrà presentata anche la validazione ottenuta con un anno di dati misurati e le possibili applicazioni, come nella gestione delle emergenze (l’incidente dell’Ulysse o sversamento di carburante).
Il nuovo modello “New Ligurian Sea” è consultabile nella apposita sezione meteo del sito Arpal dedicata alla modellistica marina: si configura come un downscaling del modello idrodinamico 3D alla scala del Mar Mediterraneo del servizio CMEMS (Copernicus Marine Environment Monitoring Service), da cui riceve le condizioni al contorno. Il modello utilizza una maglia a risoluzione variabile (sotto costa addirittura scende a soli 80 m!). Le simulazioni previsionali sono quotidiane e si estendono a due giorni. Il modello è forzato sulla superficie libera, all’interfaccia con l’atmosfera, dai dati di radiazione solare, pressione atmosferica, temperatura, umidità relativa, copertura nuvolosa, precipitazioni e velocità del vento del nostro modello operativo MOLOCH. Il modello idrodinamico costituisce la “base idrodinamica” sulla quale si innesta il modello di previsione del trasporto e dispersione di inquinanti in mare utilizzato dagli operatori Arpal per il supporto alle emergenze.