Arpa Liguria è da tempo impegnata nel monitoraggio delle microplastiche, un tema di sempre più stringente attualità.
La necessità di elaborare un protocollo analitico nazionale, ad oggi non ancora in essere, per la determinazione e la caratterizzazione delle microplastiche presenti nelle acque destinate al consumo umano, ha portato l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) su delega del Ministero della Salute a promuovere la costituzione di un gruppo di lavoro per la preparazione di questo importante documento.
A questo gruppo parteciperà anche Arpa Liguria, con Riccardo Narizzano, Dirigente del Laboratorio Settore Chimica Organica e Analisi Fisiche.
Peraltro, l’Agenzia ligure dispone di due strumenti d’analisi tra i più performanti, il microscopio all’infrarosso e il microscopio Raman. L’utilizzo delle tecniche analitiche di elezione per l’analisi di materie plastiche come la spettroscopia infrarossa e Raman, unite a tecniche microscopiche avanzate, ci permette infatti di rilevare frammenti di microplastiche fino alle dimensioni del micron.
L’ambito al momento più significativo per quanto riguarda il monitoraggio delle microplastiche è quello relativo all’ambiente marino. Arpal lo effettua dal 2015 nell’ambito del campo di applicazione della Direttiva Europea Marine Strategy, che vede l’Agenzia capofila per il Mediterraneo Occidentale.
E proprio nelle scorse settimane è stata effettuata la prima campagna 2022 che ha visto i tecnici del Centro del Mare, impegnati nelle quattro aree individuate per i campionamenti: si tratta della zona di Vado Ligure (Savona), Genova Voltri, Cala Oro (Portofino) e Punta Mesco, nello spezzino, al confine tra i comuni di Levanto e Monterosso. Il materiale raccolto è, ora, in laboratorio per le analisi qualitative e quantitative.
Da un punto di vista tecnico il monitoraggio delle microplastiche in mare (si cercano le microparticelle comprese tra 330 micrometri e 5 millimetri) si effettua con prelievi a tre diverse distanze dalla costa: mezzo miglio, 1 miglio e mezzo, 6 miglia. Per “raccogliere” il materiale si usa uno speciale “retino”, la manta, trainato da un’imbarcazione per 20 minuti a una velocità di 2 nodi. Il materiale raccolto viene quindi portato in laboratorio per essere analizzato e suddiviso a seconda della forma e del colore.
Dopo la prima campagna già effettuata, il secondo “giro” di monitoraggio e successive analisi è in programma per i mesi autunnali.