Al PM2024 – l’XI Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico organizzato dalla Società Italiana di Aerosol (IAS), in collaborazione con Arpa Piemonte e l’Università di Torino, a fine maggio a Torino – Arpa Lombardia ha partecipato con diversi interventi, oltre a collaborare a un elevato numero di progetti con altre Agenzie.
Questi, in sintesi, i contributi presentati nelle diverse sessioni in programma dagli esperti dell’Agenzia che si occupano di Qualità dell’Aria:
Interconfronto di smart sensor a Milano: una attività svolta tra soci IAS del WG2 (Cristina Colombi)
Un’analisi statistica dei dati raccolti durante una campagna di confronto di 11 smart sensor condotto a Milano in diversi periodi e diversi siti di monitoraggio. In particolare, per PM10 e PM2.5, tutti i sensori sono stati in grado di riprodurre l’andamento giornaliero dell’analizzatore di riferimento ma con un’elevata variabilità intra-modello, confermando inoltre la difficoltà della stima della frazione legata al dust.
Il Progetto Life PrepAIR: Il monitoraggio del PM10 nella pianura padana (Eleonora Cuccia)
I risultati fin qui raccolti tramite la rete di misura (quattro siti di fondo urbano e uno di fondo rurale) creata nell’ambito del progetto Life PrepAIR (https://www.lifeprepair.eu/) per la caratterizzazione chimica del PM10 nel Bacino Padano. Dall’analisi emerge che la composizione del particolato mostra una buona uniformità spaziale e che, mediamente, le componenti principali del PM10 sono il secondario inorganico e la frazione carboniosa. La Pianura Padana risulta caratterizzata da elevate concentrazioni di nitrato di ammonio, che durante la stagione fredda arrivano a rappresentare oltre il 50% della massa di PM10.
L’aerosol secondario inorganico nel territorio italiano: analisi del dataset IAS di speciazione chimica del PM10 urbano (Eleonora Cuccia e Maria Chiara Bove di Arpa Liguria)
Risultati sui dati di massa e composizione chimica del PM10 raccolti negli anni dal Working Group 1 della IAS, con il contributo volontario di molti gruppi di ricerca e Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente. In particolare, un’analisi sul particolato secondario inorganico evidenzia che la presenza di valori di concentrazione di nitrato d’ammonio in pianura padana sono maggiori rispetto al resto della penisola durante il periodo invernale.
Misura e caratterizzazione chimica del PM10 in stazioni di alta montagna (Lucio Corrente)
Report sulle misure effettuate a Oga San Colombano e presso il Lago Palù, che mostra una forte correlazione tra i due siti lombardi di alta montagna (oltre i 2000 mt slm). I valori delle Le concentrazioni sono soggetti a una forte stagionalità. In inverno, quando le stazioni rimangono al di sopra della quota di inversione termica, gli stessi risultano più bassi perché meno influenzati dalle emissioni di fondovalle. In estate, al contrario, quando l’altezza dello strato di rimescolamento cresce, sia i valori che la composizione di PM10 tendono ad allinearsi con quelli del fondovalle. I dati restituiscono una fotografia dei livelli di inquinamento atmosferico nelle aree alpine di quota, utile a integrare la rete di rilevamento con postazioni finalizzate alla protezione della vegetazione montana.
Osservazioni sulle concentrazioni di diossine, furani e IPA misurati durante situazioni emergenziali quali gli incendi (Umberto Dal Santo)
Illustrazione dell’analisi preliminare del dataset di diossine (PCDD) e furani (PCDF), raccolto da ARPA Lombardia nell’ambito delle attività condotte in emergenza. Tali microinquinanti, rilevanti dal punto di vista sanitario, possono essere anche considerati come traccianti dei fumi dell’incendio, perché la loro formazione è favorita nelle combustioni incontrollate di materiale solido di natura eterogenea. La complessità della valutazione dell’impatto sulla qualità dell’aria nasce dal fatto che la concentrazione
di questi microinquinanti è molto variabile, dipendendo da numerosi fattori quali: condizioni meteorologiche, orografia della zona, tipologia e quantità dei materiali bruciati, ecc.
Source apportionment della città di Cremona (Laura La Gaccia)
La caratterizzazione chimica del PM10 nella città di Cremona ha permesso di individuare una composizione del particolato abbastanza tipica della Pianura Padana, senza particolari criticità se non quelle comuni al territorio circostante.
Confronto tra misure online e offline in un sito rurale della Pianura Padana (Beatrice Biffi)
Un approfondimento su diverse tecniche di analisi; in particolare, il lavoro presenta un confronto tra la cromatografia ionica (IC) offline e una tecnica online (ToF-ACSM) per la quantificazione di solfato, nitrato, ammonio e organici non refrattari del PM1 in fase aerosol.
Grazie Arpa Lombardia per i Vostri studi ed approfondimenti. Avanti così e complimenti dalla Provincia di Milano