Nell’ambito del progetto Aer Nostrum, di cui Arpal è capofila, si amplia la disponibilità di strumenti in grado di misurare la presenza di inquinanti nell’aria delle zone antistanti l’area del Porto Antico di Genova.
Nei giorni scorsi l’Agenzia ha infatti completato le procedure di gara per l’affidamento del noleggio di 4 smart sensor per la misura in tempo reale di PM10 e NO2.
Gli smart sensor sono sistemi di misura a basso costo che, attraverso metodi alternativi a quelli della strumentazione di riferimento, permettono di avere misure puramente indicative in quelle situazioni dove può essere complesso installare strumentazione tradizionale.
Questi strumenti si aggiungono ai 4 già acquistati nel 2021 che consentono di determinare sia in tempo reale che mediante campionamento su filtro, il PM10.
La strumentazione utilizzata per questo Progetto si completa con ulteriori 4 strumenti, resi disponibili nell’ambito della collaborazione con Fondazione CIMA, e che consentono la determinazione in tempo reale di PM10 e NO2.
Pertanto tra la fine della primavera e l’inizio della prossima estate, saranno disponibili ben 12 punti strumentati con sistemi smart, consentendo dunque di infittire la rete di riferimento ed in prima battuta meglio valutare l’inquinamento prodotto dalle attività portuali nelle zone residenziali limitrofe alla zona del Porto Antico.
I dati ottenuti dagli strumenti saranno anche utilizzati per la validazione della modellistica di dispersione degli inquinanti con lo scopo di valutare possibili scenari futuri che portino all’abbattimento degli inquinanti atmosferici.
Aer Nostrum-Aria bene comune è un progetto marittimo che mira a individuare soluzioni per preservare o migliorare la qualità dell’aria nelle aree prospicenti i porti dell’area di cooperazione, favorendo al contempo la crescita sostenibile delle attività portuali, nel rispetto della normativa vigente e delle politiche ambientali europee.
Tra gli obiettivi di Aer Nostrum, la realizzazione di un osservatorio transfrontaliero per il monitoraggio della qualità dell’aria nei porti, che possa offrire ad autorità portuali, compagnie di navigazione, capitanerie di porto e decisori politici uno strumento di supporto decisionale innovativo, specifico per le aree portuali.
Lo scopo finale è quello di proporre soluzioni realistiche di mitigazione degli impatti e di conseguenza di sviluppare delle strategie e modalità di intervento congiunte per migliorare la qualità dell’aria, conciliando le esigenze di sviluppo economico con la necessità di tutela dell’ambiente e della salute delle popolazioni residenti.
Bisogna cominciare a misurare le polveri ultrafini (UFP) ormai gli studi epidemiologici mostrano chiaramente i gravi rischi per la salute che derivano da questa frazione di particolato.