“Si, i cambiamenti climatici sono in corso a una velocità e con valori senza precedenti (almeno negli ultimi 800mila anni, quando comunque non affollavano la terra 7.6 miliardi di persone). E no, la comunità scientifica che studia la climatologia, non è in disaccordo su questo e su tanti altri fatti che riguardano il nostro comune futuro”.
Edoardo Cremonese, climatologo di Arpa Valle d’Aosta, ha aperto così “Inquinamento dell’aria e cambiamenti climatici: comunicare informati” organizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Valle d’Aosta, con la partecipazione di Arpa Piemonte e Arpa Liguria nel contesto del progetto Interreg Clim’aera, valido anche per l’accreditamento professionale dei giornalisti.
Questo importante momento di approfondimento, su un tema di estrema attualità, è stato gestito da Piero Bianucci, deus ex machina dell’inserto Tuttoscienze su La Stampa, fra i primi esperimenti di comunicazione della scienza sui media generalisti nazionali: la sua esperienza come decano dei giornalisti scientifici italiani emerge dalla delicatezza dell’intervento e dall’attenzione ai particolari, compresi quelli semantici.
Nell’incantevole scenario del Monte Bianco il convegno non ha avuto nulla da invidiare alla cornice scelta come location: raramente ho partecipato a un corso così interessante il commento più frequente fra le penne presenti ai 2200 metri del Pavillon.
Le tematiche ambientali sono sulla bocca di tutti, sospinte da una attualità che spazia dagli scioperi mondiali al possibile imminente crollo del ghiacciaio di Planpincieux. Una storia che colpisce per il parallelismo con la comunicazione dei cambiamenti climatici: si è certi del suo destino da oltre quindici anni, ma al di fuori di localizzate attività di mitigazione o adattamento (la cerchia degli esperti che da oltre trent’anni parla di clima) “improvvisamente” è salito alla ribalta mondiale con un’emergenza che a questo punto si può solamente subire, cercando per questo possibile di limitare i danni.
La storia del ghiacciaio – che non solo sta fondendo (perché il ghiaccio fonde, quello che si scioglie è lo zucchero nel caffè!), ma rischia proprio di crollare da un momento all’altro – emerge chiacchierando nell’intervallo.
Il tempo degli interventi a programma, infatti, vola fra l’uso corretto dei termini e la verifica delle fonti, dalla incredibile complessità dell’ozono (appena tre millimetri di sicurezza!), resa semplice dalla dialettica di Henri Diemoz, alla modellistica meteo-climatologica, che piazza sulle Alpi, in un futuro prossimo (2030), un -90% di precipitazioni nevose sotto i 1500 metri.
Manuela Zublena, organizzatrice dell’evento, ricorda l’azione del progetto Clim’aera, che valuta la qualità dell’aria in alcune regioni francesi e italiane tenendo conto dei cambiamenti climatici; elabora indicazioni per diminuire i gas ad effetto serra e gli inquinanti e permette di comprendere meglio le resistenze del grande pubblico di fronte al cambiamento nei comportamenti, definendo così messaggi e strumenti adatti ad affrontarle.
Prossimo appuntamento a Torino il 10 e 11 ottobre.
PROGRAMMA
- Come parlare di qualità dell’aria e di cambiamenti climatici: terminologia e nozioni base per comunicare in modo efficace e senza errori. Qualità dell’aria Claudia Tarricone – ARPA VDA – sezione Aria e Atmosfera
- Cambiamenti climatici Edoardo Cremonese – ARPA VDA – sezione Cambiamenti Climatici
- Quali relazioni tra qualità dell’aria e cambiamenti climatici? Tiziana Magri – ARPA VDA – sezione Aria e Atmosfera
- Che tempo farà e che aria respireremo nelle regioni alpine occidentali nei prossimi anni? Stefano Bande – ARPA Piemonte
- La natura è UNA ma le COSE da studiare sono tante: cause ed effetti dei cambiamenti climatici La sfida della complessità Henri Diémoz – ARPA VDA – sezione Aria ed Atmosfera
- Criosfera ed ecosistemi terrestri Marta Galvagno – ARPA VDA – sezione Cambiamenti Climatici
- La risorsa acqua – come garantire il nostro futuro Renzino Cosson – L’esperienza di un gestore di un rifugio alpino
- Deontologia dell’informazione ambientale. I temi ambientali dalle fake news allo “sciopero” di Greta Thunberg contro il riscaldamento globale Piero Bianucci – Scrittore e giornalista scientifico