Un patto siglato da oltre sessanta sottoscrittori per l’attuazione di azioni di protezione, valorizzazione e riqualificazione del Fiume Adda, prevenzione del rischio e sviluppo locale attraverso pianificazione e programmazione strategica integrata. Questi, in sintesi, gli obiettivi del “Contratto di fiume dell’Alto bacino del fiume Adda”, sottoscritto anche dal presidente di Arpa Lombardia, Stefano Cecchin, nella sede della Comunità Montana di Sondrio, il 21 maggio. Fra gli altri, per l’Agenzia erano inoltre presenti il direttore del dipartimento di Sondrio e Lecco, Fiorenzo Songini, e il direttore del settore Monitoraggi Ambientali, Elena Bravetti.
Prosegue quindi il lavoro avviato con il “Manifesto di intenti” a cui, nel giugno 2015, hanno aderito tutti gli attori coinvolti. Soddisfatto il presidente dell’Agenzia, Stefano Cecchin: “Arpa Lombardia – ha detto – ha già sottoscritto diversi Accordi Quadro di programmazione negoziata, che ritiene rappresentino importanti strumenti di gestione coordinata delle risorse idriche, valorizzazione e salvaguardia dei territori. L’Agenzia parteciperà ad alcune delle azioni previste dal documento appena sottoscritto, mettendo a disposizione delle istituzioni il suo patrimonio conoscitivo e le proprie professionalità e competenze tecnico-scientifiche.”
Il fiume Adda, il più lungo affluente del Po, è il maggiore corpo idrico della provincia di Sondrio, la sua asta principale è interamente compresa nel territorio della Lombardia e la valle limitrofa di Poschiavo, in Svizzera. Il fiume è definito dalla Rete ecologica Regionale (RER) corridoio primario ad alta antropizzazione e il territorio del bacino e suoi affluenti sono interessati da importanti tratti di corridoi ecologici e aree strategiche della RER. L’Adda è, inoltre, una risorsa importante sotto l’aspetto ambientale, sociale, turistico ed economico, visto che lungo il suo corso si sviluppano attività agricole, sportive, di svago, piste ciclabili, pesca e iniziative di educazione ambientale.
“Un accordo importante per il territorio – ha sottolineato Stefano Cecchin – che ha messo insieme oltre cinquanta soggetti pubblici e privati con l’unico obiettivo di creare una strategia comune e condivisa per la tutela del territorio e il suo sviluppo anche dal punto di vista ambientale”.