È stato pubblicato sul sito di Arpa Lombardia lo studio preliminare effettuato dall’Agenzia per valutare la variazione delle emissioni dei principali inquinanti dovuta ai provvedimenti anti Covid-19 sul territorio regionale.
Basato su dati disponibili fino al 31 marzo 2020, il rapporto descrive in sintesi la metodologia sviluppata passando in rassegna le fonti utilizzate a partire dalla principale: l’inventario delle emissioni in atmosfera della Lombardia (Inemar) aggiornato al 2017.
Le emissioni di PM10 stimate da Inemar e dallo studio appena pubblicato sono relative al solo particolato primario. Come noto, infatti, la quantità di particolato secondario che si forma in atmosfera anche con il contributo di altri inquinanti precursori (NH3, NOx, SO2, COVNM) è variabile nel tempo e nello spazio e dipende da processi non lineari e dalla meteorologia.
Le variazioni stimate delle emissioni, rispetto al valore medio riscontrabile in assenza di provvedimenti, si diversificano per lo più di giorno in giorno e a seconda dagli inquinanti.
Tuttavia, considerando la successione dei provvedimenti nazionali e regionali, si possono fare alcune considerazioni medie per settimana.
Ad esempio, per le emissioni regionali di ossidi di azoto, le riduzioni nelle settimane dal 9 al 29 marzo 2020 si attestano attorno a un valore medio di circa il 28%, con valori stimati sulle tre settimane pari rispettivamente a: 19% (9-15marzo), 30% (16-22 marzo), 34% (23-29 marzo).
A tali decrementi contribuiscono principalmente le riduzioni delle emissioni da traffico su strada (43% nel periodo 9-15marzo, 63% nel periodo 16-22 marzo e 74% nel periodo 23-29 marzo).
Le riduzioni di PM10 primario, invece, risultano essere mediamente di circa l’11%. In questo caso le variazioni settimanali dovute in gran parte alla diminuzione delle emissioni da traffico su strada sono parzialmente controbilanciate da un incremento delle emissioni da riscaldamento. In maniera analoga sono presentate le variazioni per gli altri inquinanti principali.
Un successivo aggiornamento del report potrà essere effettuato non appena disponibili con maggior completezza i dati relativi ai fattori di pressione, le ulteriori misure dello stato della qualità dell’aria e le conseguenti messe a punto della metodologia utilizzata.
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Alzi la mano chi si sarebbe aspettato che bloccando una grossa percentuale delle fonti antropiche di CO2 essa sarebbe aumentata !