Livigno, sperimentazione di rilasci volontari sul torrente Spölm
Secondo i vigenti accordi internazionali, le prese sullo Spöl a Livigno, in Lombardia, non devono rilasciare il Deflusso minimo vitale (DMV). Per questo motivo il torrente, per un lungo tratto e per buona parte dell’anno, è spesso completamente privo di acqua. Per ovviare al problema, dal 2016 è stata avviata una sperimentazione triennale con la supervisione di Arpa Lombardia.
Il torrente Spöl attraversa il territorio di Livigno e appartiene al bacino idrografico del Danubio. Con un accordo internazionale, tra gli anni ‘50 e ’60 l’Italia e la Svizzera stabilirono che la società idroelettrica Svizzera, con la costruzione della Diga del Gallo e la creazione del bacino creato dal lago di Livigno, potesse produrre elettricità.
Per contro, venne concesso alla Società idroelettrica italiana di deviare le acque poste a quota superiore ai 2000 m verso il bacino dell’Adda, tramite una serie di prese e condotti e una galleria che, attualmente, sfocia a monte dei laghi S. Giacomo di Fraele e Cancano. Lo sfruttamento delle acque da parte italiana è stato infine regolato da una Convenzione internazionale che vigila e certifica l’utilizzo delle acque dello Spöl da parte del gestore A2A. In particolare, è l’unità organizzativa Usi Sostenibili delle Acque di Arpa Lombardia ad occuparsi, per conto delle autorità italiane, della misura e della validazione dei dati di portata prelevata.
Secondo gli accordi internazionali, le prese sullo Spöl a Livigno non devono rilasciare il Deflusso Minimo Vitale (DMV) e questo fa sì che il torrente, per un lungo tratto e per buona parte dell’anno, sia spesso completamente privo di acqua. Negli ultimi anni è emersa quindi l’esigenza di studiare una modalità tecnico-normativa per superare i vincoli posti dalla Convenzione e adeguare i rilasci alle esigenze ambientali e paesaggistiche, in linea con la normativa europea e italiana in materia. A tal fine, la Commissione internazionale ha autorizzato, a partire dal 2016, tre anni di sperimentazione in cui, durante i mesi di luglio e agosto, vengono rilasciati da A2A circa un milione di metri cubi di acqua dalle prese di monte, con modalità differenti ogni anno. Nel 2018, 3° e ultimo anno della sperimentazione, è stato effettuato il rilascio di una portata di circa 500 l/s dalle prese Vago e Forcola dall’1 al 24 agosto.
Arpa Lombardia è stata incaricata dalle autorità italiane di seguire i rilasci e valutare i risultati della sperimentazione triennale. Il monitoraggio è avvenuto mediante il posizionamento di una sonda fissa in grado di misurare livello e velocità media dell’acqua in corrispondenza del ponte con la strada statale in località Campaccio di sopra. Inoltre, come negli anni precedenti, l’Agenzia ha effettuato campagne di misura ad hoc per misurare la portata in transito effettuate a guado. I risultati dei monitoraggi effettuati da ARPA sono illustrati alla riunione della Commissione internazionale IT-CH, che si è tenuta il 5 ottobre 2018.
A cura di Roberto Serra – Arpa Lombardia