Il cittadino è l’attivatore più attento e partecipe per la segnalazione di emergenze ambientali. Da un’analisi delle chiamate pervenute al Numero Unico regionale della Lombardia nel periodo 2012-2016, risulta infatti che il 51% delle segnalazioni è arrivato dalla categoria “cittadini”.
Anche se i soggetti titolati ad attivare l’Arpa Lombardia, secondo la legge istitutiva 16/1999, sono le varie istituzioni competenti sul territorio, in Lombardia il cittadino può essere considerato a pieno titolo “sentinella dell’ambiente” e le sue segnalazioni vengono prese in considerazione e gestite ugualmente, in particolare quando pertinenti e rientranti nella definizione di emergenze.
Si definisce emergenza ambientale quell’emergenza che interessa le matrici ambientali quali acqua, aria e suolo. L’emergenza ambientale può essere un’emergenza a sé stante o può costituire uno specifico aspetto di un’emergenza di più ampio impatto [1]. Occorre perciò tenere presente che i cittadini, avendo una percezione alquanto soggettiva su quella che può essere definita “emergenza ambientale”, molto spesso definiscono così situazioni di disagio ambientale (nella maggior parte dei casi olfattivo), magari già note, ripetitive e con provvedimenti in corso.
Le emergenze ambientali nel territorio lombardo si sono attestate su numero più elevato rispetto alle altre regioni, sia perché sono aumentate le attività antropiche che ne sono all’origine, sia perché è aumentata la percezione, negativa, che ne hanno i cittadini, che conseguentemente denunciano più frequentemente gli episodi di cui sono testimoni.
La Lombardia in particolare, con la sua estensione e l’alta concentrazione di attività produttive, registra il più alto tasso di segnalazioni di eventi emergenziali che hanno potenzialmente risvolti su qualche matrice ambientale. Si va dai casi più eclatanti come quello del Lambro (feb.2010) a una miriade di eventi di estensione più limitata.
Le tipologie di segnalazioni più comuni effettuate dai cittadini riguardano l’inquinamento in corpi idrici superficiali e le molestie olfattive.
Come si è detto, però, non tutte le segnalazioni possono essere considerate “emergenze”, sebbene percepite come tali. I dati riferiti al 2016 evidenziano ad esempio che delle ben 177 segnalazioni filtrate dal Numero unico regionale (cioè declassate ad attività ordinaria) il 92% dei casi riguardava molestie olfattive, segnalate per il 97% delle volte da cittadini.
Se si raffronta la percentuale di sopralluoghi effettuati con le rispettive segnalazioni suddivise per i principali soggetti attivatori, emerge che il grado di conoscenza dei vari soggetti attivatori sulle competenze dell’Agenzia in materia di emergenza sia molto diverso. Infatti l’effettuazione del sopralluogo a seguito di una segnalazione può essere preso a riferimento quale indice di affidabilità della segnalazione stessa e nel caso del “cittadini” la percentuale si è attestata attorno al 40% negli ultimi anni, mentre per altre categorie si attesta su valori del 60-70% (ad es. VVF, Polizie Locali).
A differenza delle altre categorie, verso cui si può effettuare periodicamente formazione mirata sull’argomento, la categoria “cittadini”, non essendo delimitata o circoscrivibile a priori, si aggiorna autonomamente mediante le informazioni che compaiono sugli organi di stampa o sul sito istituzionale. Potrebbe però essere considerata una risorsa, soprattutto in quei casi in cui la segnalazione è tanto più efficace quanto è tempestiva e dettagliata, dedicandole tempo, formazione e procedure per coinvolgerla in maniera “scientifica” nell’osservazione e nel riporto di alcuni fenomeni di inquinamento (in CIS o olfattivo) particolarmente difficili da inquadrare (es. fonte ignota, breve durata, ripetitività a certe ore del giorno o della notte, ecc..).
[1] Definizione tratta da “Servizi di Pronta Disponibilità e di Risposta in Emergenza” –ASSOARPA, maggio 2015
a cura di Gianpietro Cannerozzi e Michela Grillo – Arpa Lombardia