Se durante la stagione invernale in pianura padana è il particolato (PM10 e PM2.5) l’inquinante che più influisce sulla qualità dell’aria, con l’arrivo della stagione estiva sono invece le concentrazioni di ozono a preoccupare maggiormente.
L’ozono è infatti un inquinante che si forma in atmosfera in seguito ad un insieme di reazioni fotochimiche legate alla presenza di radiazione solare, ossidi di azoto e composti organici volatili.
E’ quindi il periodo dell’anno a maggiore insolazione, da maggio a settembre, quello più interessato dalla formazione di questo forte ossidante, che, in Lombardia, durante questi mesi, supera spesso le soglie di informazione previste dalla normativa e, più raramente, quelle di allarme. In questo periodo è anche frequente e diffuso il superamento degli obiettivi previsti dalla normativa sia per la protezione della salute che della vegetazione.
Durante il 2017, ad esempio, in Lombardia sono stati registrati complessivamente da 41 a 103 giorni (a seconda delle stazioni) con una massima media mobile di 8 ore giornaliera superiore a 120 µg/m3 , a fronte di un obiettivo per la protezione della salute di non più di 25 giorni di superamento annui. Anche l’obiettivo per la protezione della vegetazione è stato ampiamente disatteso: i valori di AOT40 in Lombardia si sono collocati nel 2017 mediamente intorno a 36.000 µg/m3 h, con picchi superiori a 50.000 µg/m3 h, a fronte di un obiettivo – ricordiamo – di 18.000 µg/m3 h annui.
Quest’anno, fino a metà giugno, il tempo si è in realtà mantenuto variabile; frequenti annuvolamenti hanno limitato gli episodi di formazione e accumulo di ozono. A fronte di due soli casi oltre la soglia di informazione, il superamento del valore obiettivo sulla media mobile di 8 ore è stato comunque frequente, con un picco di 25 giorni di superamento nella fascia prealpina, sottovento alle aree a maggiore emissione. Nel 2017, alla stessa data, i giorni di superamento erano già stati 41 e la soglia di informazione era già stata superata ben più frequentemente.
La seconda metà del mese di giugno si è aperta invece con un quadro più tipico per la stagione; il superamento della soglia di informazione è stato registrato in modo più diffuso.
Tutte le informazioni relative ai livelli di ozono rilevati e previsti sono pubblicate sul sito di ARPA Lombardia che, oltre a provvedere alla misura dell’ozono nelle stazioni fisse, stima, con i modelli matematici le concentrazioni raggiunte fino al giorno precedente e ne prevede l’evoluzione nelle 72 ore successive. Sul sito di ARPA è anche disponibile un’informativa che, oltre alle caratteristiche dell’inquinante, ne descrive i principali effetti sulla salute e sulla vegetazione e suggerisce i comportamenti utili a diminuirne, per quanto possibile, l’effetto. Tale informativa è anche raggiungibile attraverso un banner sulla home page, che viene attivato durante la stagione estiva.
Ulteriori iniziative riguardano l’integrazione di informazioni relative alla qualità dell’aria nella app di previsione meteorologica di ARPA Lombardia che, durante gli episodi acuti di inquinamento da ozono, permetteranno di raggiungere tutti i cittadini che lo desiderino in modo attivo, con previsioni per i giorni successivi e specifiche notifiche sui livelli raggiunti.
Anche quest’estate ARPA Lombardia collaborerà con Legambiente al progetto CAPTOR, che prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini nella misura di ozono. In questo caso, il ruolo di ARPA è quello di supportare il confronto tra le misure ufficiali della rete e quelle effettuate dai volontari, raccolte poi da Legambiente, partner italiano del progetto.
Testo a cura di: Guido Lanzani e Silvia Bellinzona