In Lombardia, il 2017 si è chiuso con un dicembre che, seppure con superamenti diffusi del valore limite giornaliero di PM10 in particolare negli agglomerati urbani e nei capoluoghi di pianura, è stato meno critico rispetto al dicembre 2015 e 2016.
Dicembre è tipicamente uno dei mesi dell’anno più critici per l’inquinamento atmosferico, sia per le maggiori le emissioni del settore riscaldamento sia per le più frequenti condizioni meteorologiche sfavorevoli alla dispersione. In Lombardia, anche nel 2017, nel mese di dicembre si sono verificati superamenti diffusi del valore limite giornaliero di PM10, per la maggior parte concentrati in due periodi: dal 4 all’8 e dal 19 al 26. Tuttavia, rispetto a quanto si è registrato durante il corso dell’intero anno o negli anni precedenti, non si è trattato di episodi particolarmente critici, né in termini di durata dell’evento né di massime concentrazioni rilevate. I superamenti hanno interessato in particolare gli agglomerati urbani e i capoluoghi di pianura, dove le fonti emissive sono più concentrate e le condizioni meteorologiche più sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti.
Il numero massimo di giorni di superamento nei capoluoghi si è registrato a Milano (con 18 giorni oltre al limite) mentre 17 giorni di superamento sono stati registrati a Cremona, 16 a Mantova, 15 a Monza, 14 a Pavia, 12 a Brescia e Lodi, 10 a Bergamo e Como, 7 a Lecco, 6 a Sondrio e 1 a Varese.
La concentrazione massima misurata nei capoluoghi è stata pari a 121 µg/m3 il giorno 22 a Monza. Tuttavia, nel corso del 2017, si sono rilevate concentrazioni giornaliere ben maggiori, anche oltre i 200 µg/m3 durante lo scorso febbraio, in occasione di episodi acuti duratati complessivamente fino a 16 giorni consecutivi di superamento. Valori superiori a 200 µg/m3 erano purtroppo abbastanza comuni anche una decina di anni fa, con picchi giornalieri nel mese di dicembre pari a 186 µg/m3 nel 2003, 217 µg/m3 nel 2004, 171 µg/m3 nel 2005, 182 µg/m3 nel 2006 e 200 µg/m3 nel 2007.
Dopo un gennaio un ottobre particolarmente sfavorevoli alla dispersione, con precipitazioni mensili più basse che negli ultimi 10 anni, Il mese di dicembre 2017 è comunque risultato meno critico rispetto al dicembre dei due anni precedenti, entrambi con un numero maggiore di giorni di superamento nell’ultimo mese dell’anno: 26 giorni a Milano nel 2016 e ben 30 nel 2015. Andando indietro nel tempo, il numero di giorni di superamento registrato a Milano a dicembre si è peraltro, con poche eccezioni, sempre assestato su valori superiori a 20. Anche il confronto con gli altri capoluoghi evidenzia in generale una situazione analoga, con un maggior numero di giorni di superamento rispetto al 2017 sia nel 2015 che nel 2016. Del resto, entrambi gli anni furono caratterizzati da un mese di dicembre con persistente alta pressione, forte stabilità atmosferica e quasi totale assenza di precipitazione. Nel dicembre 2017 in Lombardia sono invece caduti complessivamente 93 mm di pioggia, poco superiori alla media degli ultimi 10 anni (pari a 79 mm).
Anche per il biossido di azoto, altro inquinante con superamenti più frequenti nei mesi invernali, nell’ultimo mese del 2017 si sono registrati solo sporadici sforamenti del valore limite orario di 200 µg/m3, limitati a due sole stazioni da traffico dell’agglomerato di Milano. In particolare il 6 dicembre il valore limite orario è stato superato presso la stazione di Milano viale Liguria (208 µg/m3) mentre il 21 a Sesto San Giovanni si sono verificati due ore consecutive di superamento (204 µg/m3 alle 11 e 211 µg/m3 alle 12). Nelle altre stazioni della rete del programma di valutazione regionale il valore limite orario dell’NO2 non è invece stato superato.
Complessivamente, l’andamento del mese di dicembre 2017 dimostra come, con condizioni meteorologiche nella norma e quindi né particolarmente sfavorevoli né particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti, la qualità dell’aria sia effettivamente in miglioramento benché la strada da fare per raggiungere livelli accettabili sia ancora lunga.
A cura di Anna Di Leo e Guido Lanzani – Arpa Lombardia