“Acqua per tutti”, il tema della Giornata Mondiale dell’Acqua 2019, richiama l’attenzione sulla gestione sostenibile della risorsa idrica che rappresenta, a tutti gli effetti, una delle maggiori sfide della nostra società. Gli utilizzi dell’acqua sono molteplici e spesso conflittuali (approvvigionamento idropotabile, agricoltura, produzione di energia, industria, turismo, ecc.); a questi si aggiungono le necessità di tutela degli ecosistemi e di difesa da eventi alluvionali. Per conciliare al meglio le diverse esigenze, è essenziale disporre di una solida base conoscitiva che non può prescindere dal monitoraggio delle grandezze descrittive del ciclo dell’acqua.
A tal proposito, Arpa Lombardia si occupa della raccolta, dell’analisi, dell’interpretazione e della diffusione dei dati dalla rete idrometeorologica regionale, pubblicando sul portale cartografico del proprio sito report idrologici settimanali e mensili.
Oltre a gestire la rete di monitoraggio, in accordo con Regione Lombardia, Autorità di Distretto del fiume Po e Arpa Emilia-Romagna, il Servizio idrometeorologico dell’Agenzia lombarda ha messo a punto un modello di bilancio idrico che include i principali corsi d’acqua regionali, per simulare la distribuzione della risorsa idrica e individuare i possibili scenari, in particolare in condizioni di scarsità idrica. Di recente, ad esempio, ciò ha all’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici – a valle delle analisi presentate per le singole regioni da dalle Agenzie ambientali di Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna – di stabilire che il grado di severità idrica nel distretto è attualmente basso, anche se le previsioni a medio lungo termine potrebbero determinarne un peggioramento.
In Lombardia i mesi di gennaio e marzo 2019 sono stati caratterizzati da precipitazioni inferiori al minimo del periodo di riferimento (2006-2015) e la cumulata gennaio-marzo si attesta appena al disopra dei valori del 2012, anno che ha registrato il minimo degli apporti; infatti nella stagione invernale 2018-2019 si è verificata una sola perturbazione di rilievo, all’inizio del mese di febbraio. A causa delle alte temperature registrate a febbraio, anche la neve caduta sulle Alpi ha subito una rapida fusione determinando un calo della riserva idrica immagazzinata sotto forma di neve.
La riserva idrica disponibile nei laghi lombardi registrata fino alla prima metà di marzo è circa il 15% inferiore alla media 2006-2015. La riserva idrica immagazzinata sotto forma di neve (SWE) è invece inferiore del 18% rispetto alla media.