Se la pandemia getta ancora ombre sul nostro prossimo futuro e ancora ci chiediamo come sarà l’estate 2020, la Regione Marche guarda avanti e parte con già all’attivo un bilancio più che positivo.
Il controllo preliminare all’avvio della stagione balneare, effettuato da ARPAM nel periodo dal 6 al 14 maggio, infatti, ha potuto rilevare la piena conformità di tutti i 254 punti di monitoraggio (245 marini e 9 su laghi o corsi d’acqua) analizzati.
I punti controllati, individuati dalla Regione Marche con atto dello scorso 27 aprile e sui quali ARPAM continuerà nel corso di tutta la stagione ad effettuare i controlli periodici programmati e quelli che si renderanno necessari in occasione di segnalazioni o criticità, sono quelli utili alla definizione della classificazione di qualità delle acque di balneazione, effettuata ogni anno sulla base dei dati di monitoraggio delle precedenti quattro stagioni balneari.
Già la classificazione del 2019 delle acque di balneazione marchigiane aveva visto attribuire la classe ECCELLENTE in 200 casi e quella BUONA in 31 casi, confermando le ottime prestazioni del nostro litorale nel 92% dei punti monitorati. Nei restanti casi, il 4% figurava in classe sufficiente e soltanto un ulteriore 4% in classe scarsa a causa, in quest’ultimo caso, della prossimità delle foci dei corsi fluviali principali.
Per le acque di balneazione marchigiane, quindi, risultati di tutto rispetto e conseguenza tangibile dell’attenzione delle politiche regionali in materia di protezione ambientale e di tutela delle nostre coste.
Una attenzione che nemmeno l’eccezionale periodo dovuto all’epidemia di Covid-19 ha fermato; ARPA Marche ha intrapreso a questo riguardo anche importanti iniziative tecnico scientifiche per determinare gli effetti del lockdown sulle nostre coste, a partire da uno studio condotto con le Capitanerie di Porto su tutto il litorale ed un altro recentissimo, in partnership con il CNR IRBIM e l’Università Politecnica delle Marche, che vede le attività concentrate nel litorale tra Senigallia ed Ancona e che prevede anche il coinvolgimento dei cittadini raccogliendo le loro osservazioni dirette.
Entrambe le attività andranno ad indagare le conseguenze del fermo e della ripresa delle attività sulla presenza di sostanze inquinanti e di micro-plastiche, nonché le conseguenze della riduzione del traffico marittimo.
Per il Direttore di ARPA Marche la partecipazione attiva a questi studi è un atto imprescindibile in quanto, ha affermato Marchetti “Una regione che vanta quasi 180 km di costa non può non avere tra le proprie priorità la conoscenza e la tutela dell’ambiente marino. Questo è ancora più vero quando accadimenti mai sperimentati prima come l’attuale lockdown ci offrono, pur nella drammaticità del momento, l’occasione di confrontare e capire quanto e come l’impatto antropico incida su questo inestimabile patrimonio.”