Sono molte le emergenze da affrontare in caso di incidente aereo, a partire certamente dalla ricerca e soccorso ai superstiti. Ma è altrettanto da non sottovalutare anche la questione ambientale.
È questa, infatti, che impone di intervenire tempestivamente per stabilire le componenti critiche riguardanti le matrici ambientali interessate, e quindi adoperarsi per eseguire le misure di messa in sicurezza di emergenza che consentono di limitare o addirittura eliminare una possibile contaminazione.
Queste, fra le altre, le premesse che hanno visto concretizzare, nel corso dell’ultima esercitazione “Grifone”, la piena collaborazione tra Aeronautica Militare, Polizia di Stato, Università di Urbino e ARPAM, per un nuovo approccio multidisciplinare alla gestione post incidente aereo che riservi, oltre agli aspetti investigativi, della messa in sicurezza e del supporto psicologico ad operatori e persone comunque coinvolte, una particolare attenzione anche agli aspetti della protezione e del controllo ambientale.
L’esperienza più che positiva, che per ARPA Marche ha visto il coinvolgimento diretto della D.ssa Annamaria Falgiani del Dipartimento di Ascoli Piceno, non si esaurisce con la conclusione dell’esercitazione che, fra i tanti, ha avuto il merito di evidenziare l’efficacia del contributo sinergico offerto da esperti e professionisti dei diversi settori di intervento.
A questo proposito, grazie alla disponibilità dell’Università di Urbino già coinvolta nell’operazione “Grifone” con il suo team di psicologi, sta prendendo corpo il progetto di un Master che, nell’esplorare tutte le possibili categorie incidenti nella gestione di un evento così drammatico (dalle pratiche di soccorso alla messa in sicurezza, dal supporto psicologico alla comunicazione e al coordinamento dei team), includerà anche un modulo appositamente dedicato all’area ambientale (legislazione, procedure di campionamento, trattamento di materiali pericolosi) cui ARPAM non mancherà di fornire il proprio contributo professionale ed esperienziale.