L’Arpam (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente delle Marche), adempiendo ad uno dei principali compiti previsti dalla Legge istitutiva, pubblica le relazioni triennali sulla qualità dell’aria, dei corpi idrici fluviali, marino costieri e lacustri, delle acque sotterranee e quella annuale sulla stagione di balneazione 2019, fornendo a cittadini, associazioni e decisori pubblici un quadro ricco di dati e informazioni, organizzati secondo parametri dettati dalle norme nazionali e comunitarie in vigore, sullo stato dell’ambiente nella nostra regione.
Giancarlo Marchetti, Direttore Generale di ARPA Marche, ha affermato di essere “Orgoglioso di presentare i dati riassuntivi sulle nostre attività di monitoraggio nelle matrici acqua e aria. Assolviamo in questo modo ad uno dei nostri principali compiti, quello di comunicare alla popolazione marchigiana la qualità dell’ambiente in cui vivono e operano i cittadini. Lo facciamo garantendo un percorso di qualità e trasparenza nella costruzione del dato, frutto di norme che ne regolano lo svolgimento e grazie alla elevata professionalità dei tecnici dell’Agenzia chiamati a svolgere tali funzioni. Mi impegno sin da ora a garantire una frequenza di informazione dei dati con cadenza annuale in modo tale da rispondere al meglio alle necessità di conoscenza ambientale sia dei cittadini sia della Regione, che deve compiere a valle azioni di pianificazione a riguardo”.
PRESENTAZIONE_REPORT_2019_11_04Le relazioni triennali dell’ARPAM sulla qualità dell’aria, dei corpi idrici fluviali, marino costieri e lacustri, delle acque sotterranee e quella annuale sulla stagione di balneazione 2019, forniscono un quadro ricco di dati e informazioni organizzati secondo parametri dettati dalle norme nazionali e comunitarie in vigore sullo stato dell’ambiente nella regione.
Aria
Il Report Regionale della Qualità dell’aria costituisce il documento con cui l’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente delle Marche (ARPAM) presenta i risultati ottenuti dalla Rete di Rilevamento della Qualità dell’Aria regionale; i dati presentati sono rilevati nel quadriennio 2015-2018 dagli strumenti installati presso i laboratori mobili (2) e le stazioni fisse (17 stazioni dotate di 93 analizzatori), nonché da risultati di analisi di laboratorio per quanto riguarda alcuni parametri specifici, e rappresentano la sintesi dei dati elaborati quotidianamente e messi a disposizione dei cittadini attraverso la pubblicazione nella apposita sezione del sito web dopo il processo di verifica e validazione.
Il quadro di sintesi dello stato della qualità dell’aria ambiente delle Marche per il quadriennio considerato fornisce risultati positivi e nella maggioranza dei casi con trend degli inquinanti in significativa diminuzione rispetto alle serie storiche.
In particolare, nell’anno 2018:
- PM10: il limite massimo pari a 35 superamenti annui del valore medio giornaliero di 50 µg/m3 è stato sempre rispettato, come anche il limite del valore medio annuo di 40 µg/m3;
- PM2.5: il limite normativo di 25 µg/m3 come media annuale è stato rispettato in tutte le stazioni;
- NO2: i valori limite previsti dalla norma, limite di 40 µg/m3 come media annuale e il limite massimo di 18 superamenti della media oraria di 200 µg/m3, sono stati rispettati;
- Nox: Il livello critico per la protezione della vegetazione è inferiore al valore limite previsto in tutte le stazioni di fondo rurale;
- SO2: i valori limite previsti dalla norma, limite di 125 µg/m3 come media giornaliera da non superare più di 3 volte per anno civile e il limite massimo di 24 superamenti della media oraria di 350 µg/m3, sono stati rispettati; in particolare i valori rilevati negli anni 2017 e 2018 sono significativamente inferiori ai valori critici previsti per la protezione della vegetazione annuale e invernale;
- CO, Benzene: i dati registrati nel corso del 2018 confermano l’assenza di criticità e il rispetto dei limiti imposti da normativa;
- Benzo(a)pirene e Metalli: i valori obiettivi per BaP, Nichel, Arsenico e Cadmio sono stati rispettati, come anche il valore limite per il Piombo.
Unica eccezione è rappresentata dal rilevamento della presenza di Ozono (O3), la cui criticità è confermata nei mesi estivi, sia con riferimento ai valori obiettivo per la protezione della salute umana (3 stazioni) e della vegetazione (2 stazioni rurali). Nel corso dell’anno 2018 non sono tuttavia stati registrati superamenti della soglia di informazione e quindi anche di allarme, in miglioramento rispetto agli anni precedenti.
Fiumi
Nella Regione Marche sono stati individuati e tipizzati 185 Corpi idrici fluviali; la rete di monitoraggio ARPAM è composta da 124 stazioni di campionamento, di cui 106 monitorate nel triennio 2015-2017, cui la relazione si riferisce.
ARPAM effettua il monitoraggio degli indicatori individuati dalla normativa per valutare lo stato di qualità dei corpi idrici fluviali tenendo conto di:
- indicatori biologici (macroinvertebrati, diatomee, macrofite, fauna ittica)
- parametri chimico fisici
- sostanze chimiche prioritarie e non prioritarie
Stato ecologico. Nella regione, l’83% dei corpi idrici naturali è collocato nelle classi buona e sufficiente, il 17% in stato scarso e nessuno in quello cattivo. I corsi d’acqua fortemente modificati presentano il 58% di corpi idrici in classe buona e sufficiente, il 36% in classe scarsa ed il 6% in classe cattiva.
La maggior parte dei corpi idrici che raggiunge l’obiettivo di qualità stato ecologico buono sono localizzati nelle zone appenniniche e pedecollinari, dove l’antropizzazione è contenuta e gli ecosistemi fluviali riescono a mantenere condizioni più vicine a quelle di naturalità. In generale la classificazione peggiora procedendo dalle zone appenniniche verso la fascia costiera, dove l’effetto dell’antropizzazione aumenta; tuttavia anche nella fascia collinare si sono riscontrate situazioni con stato ecologico sufficiente o scarso, a causa delle diverse sensibilità alle pressioni incidenti sul corpo idrico.
La serie storica rivela che, complessivamente, il 72% dei corpi idrici monitorati mantiene inalterata la classe di qualità per lo stato ecologico nel periodo 2013-2017, mentre il 17% migliora la classificazione passando nella maggior parte dei casi dallo stato di qualità sufficiente a buono. Nei restanti casi il trend si rivela negativo (da sufficiente a scarso o da buono a sufficiente), senza però mai raggiungere i valori dello stato cattivo, dove invece si confermano i corpi idrici più compromessi del Torrente Aspio e del tratto terminale del fiume Musone.
Stato chimico. Nelle Marche, lo stato chimico del 78% dei corpi idrici naturali si colloca in classe buona, percentuale che si assesta al 61% per ciò che riguarda i corsi d’acqua fortemente modificati. Il trend è stabile nell’ 88% dei casi nel periodo 2013-2017, in aumento nell’ 1% e in diminuzione nell’11%.
Il rapporto 2015-2017 è corredato di un Allegato in cui vengono messe a disposizione per la consultazione in forma di infografica le schede monografiche di tutti i corpi idrici monitorati, raggruppati per bacino di appartenenza.
Laghi
Dei sette corpi idrici lacustri presenti nella rete di monitoraggio della regione, tutti artificiali, sono sei (Mercatale, Castreccioni, Gerosa, Fiastrone, Polverina e Borgiano) quelli monitorati dall’ARPAM nel triennio 2015-2017 tramite appositi siti di campionamento per la verifica dello stato di qualità.
Il Lago di Talvacchia, caratterizzato da un livello dell’acqua sempre molto basso con periodi di secca tra giugno e ottobre, non ha potuto essere monitorato per l’impossibilità di esecuzione dei prelievi secondo le periodicità programmate.
ARPAM effettua il monitoraggio degli indicatori individuati dalla normativa per valutare lo stato di qualità degli invasi:
- indicatore biologico (fitoplancton)
- parametri chimico fisici
- SOSTANZE CHIMICHE PRIORITARIE E NON PRIORITARIE
Si conferma la classificazione sufficiente dello stato ecologico dei laghi rilevata nel triennio precedente, ad eccezione del lago di Mercatale che ha registrato un miglioramento raggiungendo uno stato di qualità ecologica buono, pur compiendo al contrario una flessione per ciò che riguarda lo stato chimico.
Corpi idrici marino costieri
La “Relazione triennale sulla qualità dei corpi idrici marino costieri 2015-2017 della regione Marche”, appena pubblicata dall’ARPAM, fornisce i risultati dei rilievi compiuti nel triennio sugli 11 transetti individuati per il monitoraggio operativo, ciascuno suddiviso in diverse stazioni dedicate alla ricerca di elementi utili a determinare lo stato ecologico e chimico di ciascun corpo idrico.
Stato ecologico. Nel triennio 2015-2017 entrambi i parametri riferiti al fitoplancton e ai macroinvertebrati bentonici confermano i buoni risultati del triennio precedente, registrando un miglioramento più sensibile del primo parametro, che passa in 8 stazioni su 10 dalla classe sufficiente a quella elevata; la medesima classificazione (elevata) rimane complessivamente stabile per quanto riguarda invece i macroinvertebrati bentonici, che rappresentano un buon indicatore ambientale in quanto particolarmente sensibili a stress ambientali ed inquinanti chimici.
La classificazione tra buono e sufficiente di tutti gli altri parametri considerati (elementi fisico-chimici e chimici) determina per tutti i litorali marchigiani uno stato ecologico complessivo collocato in classe buona, con le sole eccezioni dei tratti Pesaro-Fano, Senigallia-Ancona e Numana-Porto Recanati, il cui stato ecologico risulta sufficiente.
Stato chimico. Lo stato chimico è in qualche caso peggiorato rispetto al triennio precedente, per la presenza rilevata di alcuni metalli (piombo, cadmio e in qualche caso mercurio); tali superamenti, però, non sono stati confermati dai risultati ottenuti sui sedimenti e pertanto, nella maggioranza dei casi, lo stato chimico attribuito è BUONO.
Acque sotterranee
Il rapporto presenta le classificazioni dello stato chimico e quantitativo dei corpi idrici sotterranei significativi delle Marche per il triennio 2015-2017 come primo ciclo triennale del secondo sessennio 2015-2020.
La rete è costituita da 233 stazioni, di cui 130 pozzi e 103 sorgenti. Sono ad uso idropotabile 183 stazioni, 28 vengono utilizzate prevalentemente per il monitoraggio, 21 sono dedicate ad altri usi (irriguo, famigliare, anti incendio, etc..) ed una per uso industriale. Nel triennio i campioni analizzati sono stati 682, mentre sommano a 927 le misurazioni di portata e di soggiacenza.
I parametri determinati, individuati dalla normativa, sono stati 94.000.
La qualità delle acque sotterranee mostra una condizione generalmente “buona” (83% per un totale di 190 stazioni) nelle aree interne e di montagna, mentre sono presenti alcuni siti con stato chimico “non buono” in aree a maggiore antropizzazione lungo la fascia costiera.
Acque di balneazione
Nei 173 chilometri della costa marchigiana, sono 242 i punti di prelievo sui quali l’ARPAM ha effettuato i propri controlli, a cui si aggiungono i 9 bacini interni balneabili nei territori di Caldarola, Cingoli, Fiastra, Serrapetrona e Ascoli Piceno, per un totale complessivo di 2250 campioni prelevati e analizzati dalla fine di aprile al 30 settembre.
Classificate secondo le 4 classi di qualità di ECCELLENTE, BUONA, SUFFICIENTE o SCARSA calcolate sulla base delle analisi dei dati degli ultimi 4 anni, nella stagione 2019 le acque di balneazione marchigiane hanno visto attribuire la classe ECCELLENTE in 200 casi e quella BUONA in 31 casi, confermando le ottime prestazioni del nostro litorale nel 92% dei punti monitorati.
Un primato che, seppur con un lieve aumento della classe buona a discapito di quella eccellente, resiste anche nel confronto con gli anni precedenti, dove la classificazione BUONA o ECCELLENTE ha sempre rappresentato la percentuale maggiore.
Rispetto all’anno precedente (2018) sono 7 i punti che migliorano la classificazione (da BUONA a ECCELLENTE in 5 casi e da SUFFICIENTE a BUONA in 2 casi).
Sono invece 11 quelli che hanno registrato un peggioramento (da ECCELLENTE a BUONA in 10 casi, da BUONA a SUFFICIENTE in 1 caso), ma occorre in questi casi tener conto dell’elevata piovosità registrata in particolare nel corso di tutto il mese di Maggio e della conseguente natura poco favorevole alla classificazione dei relativi campioni.
Permangono nella classe SCARSA, senza variazioni rispetto all’anno precedente, soltanto 9 punti di campionamento, caratterizzati però dalla particolare ubicazione in prossimità della foce dei fiumi Musone, Potenza e Chienti dove le acque, a causa delle precipitazioni mensili superiori alla media degli ultimi 20 anni per la maggior parte del periodo estivo, hanno subito l’apporto di carichi potenzialmente inquinanti.
Le attività legate alla stagione balneare hanno ricompreso anche nel 2019 il monitoraggio del fitoplancton e delle specie algali potenzialmente tossiche come, in particolare, l’Ostreopsis cf. ovata, per la quale gli episodi in fase di allerta e di emergenza si sono limitati a sporadici casi.
Tra gli altri organismi rinvenuti sui litorali marchigiani sono meritevoli di segnalazione la presenza della medusa Cotylorhiza tuberculata o Cassiopea Mediterranea, a cui è attribuito un ruolo importante nella conservazione dell’ecosistema marino, e di Mnemiopsis leidyi o Noce di Mare responsabile, al contrario, di forti riduzioni dell’ittiofauna delle aree che riesce a colonizzare.
Info
Tutti i rapporti sono scaricabili nella versione integrale dal sito dell’ARPAM www.arpa.marche.it alla pagina Pubblicazioni.
I dati e le informazioni ambientali sono consultabili nelle pagine dedicate del sito istituzionale www.arpa.marche.it
Scaricando la App “ArpaMarche” è possibile consultare i dati e le informazioni relative a:
- Aria
- Balneazione
- Meteo ( Regione Marche)
- Monitoraggio Ostreopsis ovata
- Catasto RF