Presentato ieri 20 febbraio dal Direttore Generale Giancarlo Marchetti il bilancio operativo 2019 dell’ARPAM, che ha visto crescere attività, impegno e progetti promossi dall’Agenzia a fronte di un costo per la collettività inferiore alla media nazionale.
Marchetti ha fornito il quadro dettagliato dei “numeri” dell’ARPAM, convinto che “per far capire come la nostra mission si traduce in sostanza, crediamo nel valore del dare conto di ciò che si è compiuto, nella forza espressiva dei numeri che parlano del lavoro che svolgiamo per tutti i cittadini marchigiani”.
Si parte quindi dai controlli e dalle ispezioni sulle diverse matrici ambientali (2331), per passare ai monitoraggi sulle acque (6821), ai campioni analizzati (20683) e parametri indagati (456213), alla redazione di pareri e al supporto tecnico-scientifico agli enti locali (2953), alle verifiche negli ambienti di vita e di lavoro (10162), ed infine alle sanzioni amministrative comminate (39) ed alle comunicazioni di reato (65) inoltrate all’Autorità Giudiziaria. Un significativo impegno ha riguardato inoltre il monitoraggio della qualità dell’aria, che con le 19 stazioni dislocate sul territorio dotate di 104 analizzatori, ha permesso di elaborare nel 2019 ben 2496 parametri giornalieri per un totale di 911.040 dati raccolti.
“Attività, compiti e funzioni – ha continuato il Direttore – che ARPAM svolge nella volontà di proporsi come punto di riferimento sia per la Pubblica Amministrazione, sia per i cittadini e le loro associazioni, e sia per le imprese, attraverso un dialogo aperto e continuo che ne riafferma il ruolo di terzietà che la definisce e caratterizza come soggetto a disposizione di tutti per affrontare e migliorare le azioni in campo ambientale”.
ARPAM è impegnata, oltre che nell’attività più strettamente istituzionale, in diversi progetti specifici, anche sovraregionali e nazionali, nella produzione e diffusione di report ambientali (8 nel 2019, integrati da 156 bollettini tematici) fino alla educazione e promozione culturale della sostenibilità ambientale ed alla comunicazione in generale, vantando inoltre specificità ed eccellenze territoriali come il Centro di Valenza Regionale di Aerobiologia di Ascoli Piceno, il Centro Regionale Amianto (designato unico in Italia come laboratorio di revisione delle analisi di prima istanza) e quello di Riferimento per la legionellosi di Pesaro, la sezione di Ecotossicologia ed il Centro di controllo sulla filiera delle macerie post-sisma di Macerata, il monitoraggio marino costiero ed il controllo sulla direttiva europea Marine Strategy assicurati dal dipartimento di Ancona, ed il Servizio di Epidemiologia Ambientale presso la Direzione Tecnico Scientifica.
Fra le novità principali che hanno caratterizzato il 2019, infine, la valorizzazione del settore laboratoristico dell’ARPAM, che ha visto l’istituzione del Laboratorio Unico Multisito regionale accompagnarsi ad un importante impegno finanziario (circa 1.000.000 di euro) per l’acquisizione di strumenti di alta e media fascia all’avanguardia nel settore delle analisi, fra le altre cose, sui microinquinanti e sugli inquinanti emergenti.
“Tutto questo è costato a ciascun cittadino marchigiano 11,13 euro – ha concluso Marchetti ringraziando anche tutti i dipendenti per l’impegno sempre assicurato – una cifra inferiore alla media nazionale che testimonia da un lato l’efficienza dell’Agenzia, ma che al contempo impone un ulteriore sforzo per la sua valorizzazione in termini di risorse, non ultime quelle umane, per adeguarsi agli standard che il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale SNPA ha il compito di garantire con uniformità in tutto il Paese”.
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