Uno studio epidemiologico sulla qualità dell’aria indoor e outdoor

Il Servizio Epidemiologia Ambientale di Arpa Marche è l’autore, assieme al Dipartimento di Scienze Biomediche e Salute Pubblica ed alla Scuola di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Politecnica delle Marche, di un articolo scientifico pubblicato sulla rivista internazionale Environmental Engineering and Management Journal (Environmental Engineering and Management Journal, October 2020, Vol. 19, No. 10, 1645-1926).

L’articolo, Proxy exposure indicators for indoor air pollution, health impact and deprivation in the Marche region, Italy, primo per territorialità dell’indagine incentrata sulla regione Marche, riferisce i risultati di uno studio condotto dagli autori nell’anno 2019, teso ad indagare l’associazione tra il rischio di ospedalizzazione per asma, alveolite allergica estrinseca e intossicazione da CO e due indicatori proxy della qualità dell’aria indoor, quali la concentrazione in aria di PM2,5 e l’indice di deprivazione socioeconomica. Allo scopo, sono stati valutati i ricoveri in regime ordinario e in Day Hospital occorsi tra il 2006 e il 2013.

I dati raccolti, spiegano gli autori, confermerebbero quanto riportato in letteratura, dove si afferma che la presenza di elevate concentrazioni di aeroallergeni e di inquinanti dell’aria indoor e outdoor, gioca un ruolo fondamentale nell’eziopatogenesi delle patologie allergiche respiratorie.

Le conclusioni dello studio evidenziano la necessità di un’ulteriore promozione di interventi pianificati di carattere regolatorio mirati a una diminuzione dell’inquinamento atmosferico e l’opportunità di favorire campagne di informazione atte a contribuire ad accrescere la consapevolezza nella popolazione dei fattori di rischio per patologie correlate all’inquinamento atmosferico. Interventi a favore di una riduzione dei rischi associati a fattori di inquinamento ambientale, puntualizzano inoltre gli autori, non solo rispondono a esigenze di tutela della salute pubblica, ma al tempo stesso contribuiscono all’equità sociale, alla mitigazione dei cambiamenti climatici e al miglioramento dell’efficienza energetica.

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