Dal 27 ottobre al 6 novembre l’ondata di maltempo che ha interessato molte regioni italiane ha colpito anche il Piemonte con piogge persistenti e molto forti e superamenti dei livelli di guardia di alcuni corsi d’acqua facendo scattare l’allerta per possibili esondazioni e attivazione di frane.
A partire dalla giornata di sabato 27 ottobre una serie di perturbazioni in ingresso sul Mediterraneo occidentale ha interessato a più riprese il Piemonte con intensi flussi umidi sciroccali e solo le tregue temporanee e parziali nelle precipitazioni più intense, avvenute tra il pomeriggio del 30 e la mattina del 31 ottobre e nel corso del pomeriggio del 1° novembre, hanno scongiurato il presentarsi di situazioni potenzialmente più critiche che avrebbero potuto riportare ai passati eventi alluvionali del ’94, del 2000 e, più recentemente, del 2016, avvenuti sempre nel periodo autunnale.
La situazione meteorologica
La persistenza delle condizioni di maltempo è legata ad una situazione di blocco sullo scenario euro-atlantico, definita anche configurazione ad “omega rovesciata”, riscontrabile in tutti gli eventi alluvionali recenti sul Piemonte, in cui tra l’alta pressione delle Azzorre ad ovest e un’alta pressione con radice sull’Egeo ed estesa fino alla Russia europea, si insinuano aree di bassa pressione che, bloccate nella loro naturale traslazione verso oriente dal blocco dell’alta pressione presente ad est, determinano un continuo spostamento di masse d’aria umida e perturbata in risalita sul nordovest della penisola dalle coste nordafricane lungo tutto il Tirreno.
Carte di analisi della pressione in quota dal 27 ottobre al 5 novembre 2018
Questo evento è stato interessato da precipitazioni intense e persistenti su alcuni settori del Piemonte quali:
- il 27 ottobre con 109 mm/12h a Piani di Carrega nell’alessandrino, 115 mm/12h a Cicogna nel verbano e 101 mm/12h ad Oropa nel biellese;
- il 29 ottobre i 113 mm/12h a Pallanza e 107 mm/12 h a Larecchio nel verbano, 105 mm/12h a Camparient nel biellese, i 110 mm/12h a Corio nel torinese ed i 127 mm/12h presso i Laghi di Lavagnina sull’Appennino alessandrino;
- il 5 novembre i 119 mm/12h a Barge nel Cuneese
- il 6 novembre cumulate locali sulle 24 ore superiori ai 200 mm tra alto torinese, biellese e verbano, con 138.8 mm/12h ad Ala di Stura ed 147.8 mm/12h a Corio nel torinese, 129.2 mm/12h a Sambughetto nel verbano e 106.4 mm/12h a Camparient nel biellese.
Inoltre è stato caratterizzato, nella sua prima fase, da forti venti meridionali sui settori alpini settentrionali e sull’Appennino, ventilazione che, nel corso della giornata del 29 ottobre è divenuta sostenuta a tutte le quote, con raffiche locali di intensità paragonabili a quelle associate ad un uragano (in pianura sull’alessandrino si sono registrate raffiche oltre i 120 km/h), per il transito di un profondo minimo di pressione al suolo che dalle coste occidentali della Sardegna è risalito verso il Golfo Ligure per poi muoversi verso nordest (la stazione di Bra nel cuneese, in figura 4, ha segnato nel pomeriggio del 29 ottobre un valore minimo di pressione di 977.3 ettopascal (hPa), pressione riferita al livello del mare, in corrispondenza del passaggio del minimo sul Piemonte).
La situazione idrica
Il prolungato periodo di maltempo da fine ottobre ha determinato l’incremento dei livelli idrometrici dei fiumi piemontesi, causando diffuse situazioni di criticità. Nella prima fase, le precipitazioni intense dal 28 ottobre hanno determinato innalzamenti dei livelli dei corsi d’acqua, soprattutto nei settori settentrionali della regione, in particolare nei fiumi Sesia e Toce con valori superiori alle soglie di guardia.
Andamento dei livelli idrometrici del Sesia a Palestro (PV) dal 28 ottobre al 7 novembre 2018 | Andamento dei livelli idrometrici del Toce a Candoglia (VB) dal 28 ottobre al 7 novembre 2018 |
Le precipitazioni avvenute durante i giorni dal 1° al 4 novembre hanno provveduto a mantenere alti i livelli idrometrici e l’umidità dei suoli. L’ultima fase perturbata ha quindi determinando la formazione di un’ondata di piena sul Po che ha superato i livelli di guardia lungo tutta l’asta piemontese.
Le continue precipitazioni hanno determinato un importante aumento dei livelli del lago Maggiore che, dal 28 ottobre al 7 novembre, sono aumentati di circa 3 m, superando il livello di guardia.
Dove trovare le informazioni
- notizie sul sito internet www.arpa.piemonte.it
- bollettino giornaliero sul sito internet raggiungibile all’indirizzo www.arpa.piemonte.it/bollettini/elenco-bollettini-1/bollettino-di-allerta-meteoidrologica
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