Nel mese di settembre esperti di tutta Europa si sono riuniti a Malaga, alla European Aerosol Conference, per discutere di qualità dell’aria, influenza degli aerosol sul cambiamento climatico e delle loro implicazioni sulla salute umana.
Arpa Lombardia, oltre a coordinare la sessione “Characterisation of aerosol sources”, ha presentato tre lavori. Il primo: “A method to evaluate the impact of an industrial district on air quality: the case of the wood furniture industries on B(a)P concentrations in the Po Basin (A. De Martini, L. Carroccio, E. Cuccia, U. Dal Santo, C. Colombi) riportava i risultati ottenuti nel “Progetto mobilifici”, con il quale è stato approfondito l’impatto dell’industria del mobile sulla composizione chimica del PM10 e in particolare sui livelli di Benzo(a)pirene presenti nell’area. Si è notato, infatti, che le concentrazioni di B(a)P nella stazione di Meda – comune con un’alta presenza di mobilifici – sono storicamente tra le più alte in Lombardia, con una media annua superiore al valore obiettivo di 1 ng/m3 previsti dal D.Lgs 155/2010; media che nel 2022, ad esempio, è stata pari a 1.1 ng/m3.
Oltre che a Meda, durante il progetto sono stati misurati i livelli di B(a)P e i principali componenti del particolato in altri comuni della zona: Giussano, Mariano Comense, Cantù Lissone, rilevando valori significativi in tutti i punti di misura. Mediante l’uso di modelli di source apportionment e un confronto con quanto generalmente rilevato a Milano città, si è evidenziato che, a differenza di quanto accade normalmente, sia le concentrazioni di PM10 che, soprattutto, quelle di B(a)P sono legate non solo alla combustione della legna per il riscaldamento delle abitazioni, ma anche e in particolare alle attività produttive tipiche dell’area.
Con il lavoro Ammonia concentrations over Po Valley in the last 15 years in relation to the evolution of different sources (C. Colombi, B. Biffi, E. Cuccia, U. Dal Santo, A. De Martini, G. Mognaschi, L. D’Angeloand G. Lanzani) è stata invece presentata un’analisi dei livelli di ammoniaca misurati dalle stazioni lombarde negli ultimi 15 anni. Si è osservata una forte variabilità tra una stazione e l’altra, sia in termini assoluti che di modulazione temporale nei diversi mesi, con valori medi annui che variano tra meno di 3 µg/m3 nella stazione montana di Moggio (Lc) a oltre 50 µg/m3 a Corte dei Cortesi (Cr), stazione prossima a un’azienda zootecnica. A Milano, le concentrazioni medie annue sono invece intorno ai 10 µg/m3.
Al momento, non si è evidenziato un trend significativo nel corso degli anni.
Infine, nel lavoro Life PrepAIR Project: Four years monitoring of PM10 in the Po Valley (E. Cuccia, C. Colombi, U. Dal Santo, M. Franciosa, G. Lanzani, D. Bacco, V. Poluzzi, F. Scotto, A. Trentini, L. Bardi, A. Bruno, R. De Maria, M. Sacco, M. Maringo, S. Pistollato, L. Zagolin), elaborato degli esperti dell’Agenzia con i colleghi delle Arpa Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto, sono stati riassunti i principali risultati ottenuti nell’ambito del progetto Life Prepair in relazione alla composizione chimica e alla caratterizzazione delle sorgenti del particolato nel bacino padano.