Sono iniziati in tutto il Piemonte i campionamenti di acque reflue, prima del loro trattamento, e di filtri della qualità dell’aria per la messa a punto dei metodi presso il nuovo Centro regionale di Biologia molecolare di Arpa Piemonte dove è previsto lo sviluppo di attività di virologia ambientale.
Nell’ambito della pandemia determinata dalla diffusione del virus respiratorio SARS-CoV-2, grande importanza viene attribuita al rapporto tra patogeno e ambiente. Le vie di trasmissione del virus sono principalmente due, quella interumana via goccioline e quella per contatto indiretto. Ne esistono altre due di interesse generale e ancora in parte da approfondire ai fini di un adeguato monitoraggio della malattia: la trasmissione aerogena e quella fecale-orale.
Su quest’ultima modalità di diffusione, i rapporti ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità confermano la presenza di materiale genetico riferibile al virus in acque reflue non depurate, generalmente in stato non infettivo. I trattamenti depurativi e in particolare la disinfezione finale risultano molto efficaci nel disattivare il virus: non è stata infatti dimostrata la presenza del virus nei reflui trattati, come peraltro emerso anche dall’analisi di un campione prelevato da Arpa Piemonte e Asl Torino 1 sull’impianto torinese di SMAT. Il campionamento e l’analisi delle acque reflue grezze e delle acque superficiali eventualmente soggette a scarichi non depurati rimane uno strumento chiave per la sorveglianza epidemiologica e per l’individuazione di eventuali focolai infettivi nel bacino di raccolta delle acque reflue.
Per quanto attiene invece la trasmissione aerogena, una parte delle goccioline emesse dagli atti respiratori può formare aerosol aerotrasportabile a distanze maggiori di quelle normalmente considerate per il distanziamento interpersonale.
Di fatto, conoscere se il virus è presente nella matrice aria, se è infettivo e per quanto tempo e come calcolare e gestire il rischio infettivo derivante da questa modalità di trasmissione riveste primaria importanza per la gestione operativa dei “luoghi” e soprattutto per affrontare eventuali nuove ondate epidemiche.
Le analisi che verranno effettuate presso il laboratorio specializzato di La Loggia (TO) potranno iniziare a dare delle prime risposte per conoscere meglio le dinamiche di distribuzione e sopravvivenza del virus nell’ambiente.