L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 21 marzo Giornata Mondiale dei Ghiacciai e il 2025 Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai. Una proposta avanzata dal Tagikistan piccolo Stato dell’Asia centrale con il 6% del territorio coperto da ghiacci e vette che superano i 7.000 metri.
La proclamazione delle giornate internazionali o mondiali sono finalizzate ad accrescere e la conoscenza di problemi. In questo caso l’attenzione viene posta al ruolo dei ghiacciai che rappresentano le più grandi riserve di acqua dolce che alimentano fiumi, laghi, agricoltura e centri urbani, nonché una componente fondamentale degli ambienti montani. Il cambiamento climatico e il conseguente riscaldamento globale li riduce a ritmi incalzanti con conseguenti impatti ambientali importanti.
L’Italia ha una tradizione secolare nell’osservazione dei suoi ghiacciai: fin dal 1895 sono seguiti dal Comitato Glaciologico Italiano.
In Piemonte nel resoconto della campagna glaciologica del 2024 ha pubblicato i dati dell’annata idrologica 2023/2024 che è stata caratterizzata da un’abbondante innevamento tardo invernale/primaverile, tra i maggiori degli ultimi decenni; favorita dal persistente caldo e amplificata dal colore rosso sporco della neve per l’accumulo di polveri sahariane, la fusione estiva ha consumato gran parte della copertura di neve invernale/primaverile. Al piede delle grandi pareti, importanti accumuli di valanga sono sopravvissuti anche a quote piuttosto basse, ben al di sotto dei 3000 m, fatto ormai desueto. La neve autunnale è stata piuttosto precoce, portando in settembre già numerose spruzzate al di sopra dei 3000 m di quota ed arrestando così la fusione estiva dei ghiacciai. Nel complesso il 2024 risulta meno negativo rispetto alle annate precedenti, di cui il 2022 e il 2023 hanno rappresentato un estremo in termini di perdite di ghiaccio. Dove è stato possibile misurarlo, l’arretramento è risultato contenuto e la perdita di massa, pur avvenuta, è stata un po’ sotto la media trentennale. Numerose instabilità hanno nuovamente interessato l’alta quota piemontese, testimoniando la fragilità degli equilibri dell’ambiente glaciale e periglaciale.
In Veneto ARPAV si occupa dello studio e del monitoraggio dei ghiacciai e più in generale della criosfera da molti anni, e gestisce un proprio DataBase che viene costantemente aggiornato sia attraverso l’acquisizione di dati di rilevamenti svolti da vari Enti, sia attraverso l’effettuazione di rilievi diretti. Nell’ultimo anno si è dato inizio ad una serie di rilievi con droni di alcuni apparati periglaciali.
ARPAV partecipa inoltre al Gruppo di Lavoro sul rischio di dissesto in ambienti glaciali e periglaciali istituito dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Per rendere fruibili al largo pubblico le informazioni disponibili nei propri archivi, ARPAV sta lavorando alla pubblicazione del DataBase sulla criosfera sul proprio sito di Agenzia; il nuovo strumento metterà a disposizione soprattutto un archivio fotografico, che potrà fornire una valutazione immediata della fase di drastico ritiro in atto a causa dei Cambiamenti Climatici.

In Valle d’Aosta, in considerazione dell’importanza che rivestono i ghiacciai per questa regione alpina, è stato stabilito che la Regione realizzi, in collaborazione con ARPA Valle d’Aosta, Fondazione Montagna sicura – Montagne sûre di Courmayeur e l’Associazione Forte di Bard, una serie di eventi coordinati lungo tutto l’arco dell’anno.
L’obiettivo generale è la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza della conservazione dei ghiacciai e promuovere la ricerca scientifica, la didattica e la valorizzazione del patrimonio glaciale in Valle d’Aosta.
Proprio in quest’ottica, per il 21 marzo sono state organizzate diverse iniziative sul territorio valdostano.
Giornata con laboratori per ragazzi e ragazze presso il Forte di Bard. Circa 250 studenti e studentesse della scuola secondaria di I grado svolgeranno diverse attività volte alla sensibilizzazione e all’approfondimento dei grandi cambiamenti climatici contemporanei, ovviamente con particolare attenzione ai mutamenti della criosfera alpina. In particolare gli esperti di ARPA Valle d’Aosta daranno vita ad un grande quiz sul modello Climate-Challenge, coniugando gioco e apprendimento attraverso domande, prove di abilità e quesiti trabocchetto, con lo scopo di conoscere approfonditamente la criosfera alpina e i suoi sempre più veloci cambiamenti.
Seminario “Ghiacciai e nevai alpini: monitoraggio e conservazione, ricadute sulla risorsa idrica e adattamento del territorio”. In che modo il cambiamento climatico in atto, notevole per la rapidità delle variazioni che comporta, sta incidendo sui ghiacciai e nevai alpini? Quali ricadute per le attività nel territorio sono visibili oggi? Cosa aspettarci nell’immediato futuro? Sono domande che sorgono spontanee e insistenti e alle quali si cercherà di dare delle risposte nel corso del seminario al quale parteciperanno anche esperti di ARPA Valle d’Aosta e ARPA Piemonte con i seguenti contributi:
- “Impatti dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica nella regione alpina: evidenze, scenari e adattamento” – Paolo Pogliotti, ARPA Valle d’Aosta
- “L’evoluzione dei ghiacciai nelle Alpi piemontesi: ricadute sul ciclo idro-logico e sui processi di instabilità” – Secondo Barbero, Alessio Salandin – ARPA Piemonte
Importante argomento. Come Cai Scuola per informare e avvicinare abbiamo unito 21 marzo, Giornata Mondiale dei Ghiacciai a 22 marzo Giornata Mondiale dell’acqua con il messaggio: H2O – SOLIDA NEI GHIACCIAI e LIQUIDA DALLE DORGENTI.
Una continuità ambientale, sociale e paesaggistica.