Sono aperte le iscrizioni alla prima edizione del Master di II livello in virologia ambientale, ideato e proposto dall’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di scienze cliniche e biologiche, in collaborazione con Arpa Piemonte. Diretto da David Lembo (professore dell’Università di Torino) e coordinato da Angelo Robotto (direttore generale di Arpa Piemonte), questo nuovo percorso formativo, dedicato a 15 studenti, avrà un corpo docente di 60 esperti di alto livello che formerà i nuovi professionisti con lezioni frontali e numerosi tirocini pratici, in un contesto culturale multidisciplinare e utilizzando attrezzature e tecnologie all’avanguardia.
Le lezioni e i tirocini si terranno presso le sedi di Arpa Piemonte a Torino e La Loggia (TO).
Il Master, che prenderà il via nel mese di dicembre 2021, è l’unico in Italia nel suo genere e nasce per rispondere all’esigenza sociale di formare una nuova figura professionale, ad oggi assente, ma di cruciale utilità per affrontare i rischi pandemici presenti e futuri: il virologo ambientale. Una figura che non solo sarà in grado di campionare l’ambiente, ma saprà utilizzare metodi molecolari sviluppati ad hoc per rilevare i virus nelle diverse matrici ambientali. Saprà inoltre coltivare i virus in laboratorio (es. coronavirus e virus influenzali) e sequenziare i loro genomi. L’analisi statistica e bioinformatica dei dati prodotti e il loro significato epidemiologico saranno uno strumento essenziale per i decisori politici nella gestione dei rischi epidemici e pandemici.
Tale figura professionale potrà essere riconosciuta e valorizzata da numerose realtà lavorative, come le direzioni regionali competenti in materia di sanità pubblica, le aziende sanitarie, le agenzie per la protezione dell’ambiente, i gestori del servizio idrico Integrato, gli sviluppatori e costruttori di tecnologie di sanificazione ambientale, i laboratori, pubblici e privati, che si evolveranno nella direzione della biologia molecolare in chiave virologica, oltre alle società di consulenza. Il professionista viene formato con approccio multidisciplinare in modo da creare la possibilità di ulteriori sviluppi ed elaborazioni dei concetti appresi, sia nell’ambito della ricerca scientifica che della gestione ordinaria del rischio da patogeni.
L’Assessore all’Ambiente, all’Innovazione, alla Ricerca e alla Ricerca applicata per emergenza Covid-19 della Regione Piemonte, Matteo Marnati, sostiene che “È la scienza che ci permetterà di affrontare tutte le sfide, e non solo quelle in campo medico, che ci attenderanno nei prossimi anni. Il lungo e buio periodo della pandemia, che ha segnato profondamente la nostra quotidianità, e che forse oggi, almeno nella sua fase più acuta, ci lasciamo alle spalle ha dimostrato quanto tecnologia e ricerca possono essere le armi vincenti. La risposta della Regione Piemonte è stata immediata: dalla riattivazione del laboratorio di La Loggia come Centro regionale di biologia molecolare all’implementazione e al potenziamento di tutta la rete di laboratori e di competenze, passando anche per il riconoscimento di Arpa quale ente di ricerca per il lavoro svolto e per quello che continuerà a fare nel prossimo futuro anche grazie al Master in virologia ambientale, altro fiore all’occhiello per la ricerca piemontese”.
“Il Master in virologia ambientale nasce dalla fruttuosa sinergia tra l’Università di Torino e Arpa Piemonte – dichiara David Lembo – che ha portato allo sviluppo di tecniche e di competenze di rilevanza internazionale per l’identificazione dei virus e dei loro genomi in matrici ambientali, quali aria e acque reflue. La pandemia in corso ha evidenziato una lacuna in queste competenze che tuttavia sono fondamentali per fornire modelli predittivi e per formulare analisi di rischio in luoghi di cura, di istruzione e di lavoro. Il Master risponde a questa necessità formando nuovi professionisti in una disciplina in pieno sviluppo”.
“La pandemia ha sconvolto l’intero Pianeta lo scorso anno. Arpa Piemonte, fin da subito si è messa a disposizione dello Stato, di Regione Piemonte, per aiutare con tutti i mezzi possibili, come ad esempio la produzione di gel igienizzante e la gestione di hotspot per i tamponi prima e per i vaccini dopo. Ma l’iniziativa più importante dell’Agenzia è stata l’apertura del Centro di biologia molecolare a La Loggia dove si studia, si analizza, si lavora utilizzando la stretta coesione tra ambiente e virus – sottolinea Angelo Robotto – Macchinari all’avanguardia, prove analitiche, esperimenti, campionamenti, scoperte, sconfitte e vittorie hanno caratterizzato questo anno di attività. E in un anno di strada ne abbiamo fatta molta, non ci sono solo i 3 articoli scientifici pubblicati a livello internazionale a dimostrarlo, ma le analisi che giornalmente correlano le matrici ambientali con il virus SARS-CoV-2 o con il più attuale virus dell’influenza mettendo a fattore comune le esperienze strettamente ambientali di Arpa tutta con le conoscenze innovative in ambito virologico. Penso che trasferire queste competenze, creare nuovi studi, nuovi esperimenti, in un master sia un passo doveroso verso la scienza e verso un futuro che vede acqua, aria, suolo e tutte le matrici ambientali come possibili sentinelle dei virus per fare in modo di anticipare conoscenze che oggi non abbiamo o stanno solo nascendo”.
Per informazioni: www.mastervirologiaambientale.unito.it