Il 9 febbraio la stazione da traffico della qualità dell’aria di Torino Rebaudengo – una delle più critiche dell’area urbana torinese – ha raggiunto i 36 giorni di superamento del limite di 50 microgrammi al metro cubo di PM10, contro i 35 ammessi per legge come massimo per anno solare.
Sono stati solo quattro i giorni da inizio 2019 in cui il limite non è stato superato: 19 gennaio e 1, 2 e 3 febbraio.
Nello stesso periodo le stazioni di fondo urbano di Torino Lingotto e Torino Rubino hanno avuto, rispettivamente, 23 e 20 superamenti.
A differenza dello stesso periodo dello scorso anno le condizioni meteorologiche sono state particolarmente sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti, soprattutto per quanto riguarda la scarsità di precipitazioni.
I dati giornalieri di particolato PM10
Report giornaliero sul PM10 a supporto del protocollo operativo antismog
Anche nel 2019 si conferma quindi la criticità del PM10, pur in presenza di una tendenza di lungo periodo alla diminuzione.
Nell’articolo è messo giustamente in rilievo che le condizioni meteo sono state sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti “soprattutto per quanto riguarda la scarsità di precipitazioni.” Infatti la pioggia non pulisce molto l’aria, ma lava molto il terreno. E la maggior parte degli inquinanti da traffico NON E’ quella emesa dai motori, ma quella di ogni origine che si è depositata a terra e ne è sollevata dal rotolamento delle ruote. Per cui sostituire ai veicoli termici quelli elettrici serve a poco sia per i mezzi privati che per quelli pubblici; i quali dovrebbe essere il più possibile “su ferro”.